La 6 Ore di Imola

La seconda prova del campionato mondiale WEC si è svolta sul circuito intitolato a
Enzo e Dino Ferrari in quel di Imola. Gara che ha visto il rapido riscatto della Toyota nella categoria Hypercar e la doppietta della BMW nella categoria LMGT3. Ago della bilancia della gara: le strategie ai box, in grado di fare davvero la differenza.

Nella categoria Hypercar, la Toyota numero 7 (Kobayashi, Conway, De Vries) ha conquistato la vittoria durante la quarta ora di gara. Quando a fare la comparsa è stata la pioggia. L’ingresso tempestivo ai box dopo la ripartenza si è rivelato fondamentale per mantenere il loro vantaggio, tenendo dietro una aggressiva Porsche Numero 6 (Estre, Lotterer, Vanthoor) del Team Penske, che era molto veloce verso la fine della gara.

Tuttavia, la Porsche doveva scontare una penalità di 5 secondi per un sorpasso sotto regime di Safety Car, risultato che paradossalmente ha consolidando la leadership in classifica della rivale Toyota. La terza posizione è stata conquistata dall’altra vettura Penske quella numero 5 (Christensen, Makowiecki, Campbell).

La Ferrari ha pagato la scelta di ritardare l’ingresso ai box non appena sono mutate le condizioni meteo. Nonostante la feroce rimonta della vettura numero 50, autrice della Hyperpole (Fuoco, Molina, Nielsen), che s’è messa dietro l’altra Toyota numero 8 (Hartley, Buemi, Hirakawa), più in ombra della vettura gemella, la Ferrari non è riuscita ad agguantare il podio.

Le vetture numero 51 (Giovinazzi, Calado, Pier Guidi) e numero 83 del team AF Corse (Kubica, Shwartzman, Ye) hanno concluso rispettivamente al settimo e ottavo posto,
nonostante fossero state in lizza per la vittoria per gran parte della gara prima del cambiamento delle condizioni climatiche.

La BMW numero 20 (Van Der Linde, Frjins, Rast) ha fatto una buona prestazione, chiudendo sesta e superando due Ferrari. Chiudono la top ten la nuova Peugeot 9X8 numero 93 (Vergne, Muller, Jensen) e la Cadillac (Lynn, Bamber), che non è stata all’altezza delle prestazioni del Qatar.

La Lamborghini e la Isotta Fraschini sono riuscite a portare a termine le loro gare. Fornendo dati utili per lo sviluppo delle loro vetture appena introdotte nella categoria. Mentre le Alpine non hanno disputato una gara memorabile. Le due Porsche del team Jota hanno terminato al di fuori dei primi dieci, mentre quella del team Proton è stata costretta al ritiro.

Nella categoria LMGT3, la BMW del team WRT ha conquistato una doppietta con la vettura numero 31 (Leung, Gelael, Farfus) davanti alla vettura gemella numero 46 (Martin, Al Harty, Rossi). Anche se quest’ultima ha dovuto scontare una penalità drive-through per un’infrazione commessa sotto regime di VSC, compromettendo così le sue possibilità di vittoria.

Il terzo posto è appannaggio dalla Porsche numero 92 del Mantey Pure Racing. Autrice della Hyperpole di categoria (Malykhin, Sturm, Bachler), che ha commesso l’errore di ritardare il pit stop quando ha iniziato a piovere, mentre era in lotta per la vittoria.

La Ferrari numero 55 del team Vista AF Corse (piloti: Rovera, Mann, Heriau) ha concluso quarta, seguita dall’Aston Martin numero 27 (Rivera, Mancinelli, James). A completare la Top Ten c’era la McLaren numero 95 del team United Autosports. Le due Corvette del team TF Sport, dalla Ford Mustang numero 77 del team Proton e l’altra Aston Martin numero 777 del team D’Station.
Il prossimo appuntamento è previsto per l’11 maggio in Belgio, per le 6 ore di Spa-
Francorchamps.

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