Caffè Corretto – Superbowl

Ci sono domeniche nelle quali accorgersi dall’esterno del piccolo mondo antico del futsal, della sua stessa mera esistenza, è piuttosto complicato. C’è il frastuono mediatico della Coppa d’Africa vinta da una Costa d’Avorio che batte una Nigeria favorita alla vigilia. Con Les Éléphants che ha fatica avevano superato la fase a gironi.

C’è il megaevento sportivo per eccellenza. Un Superbowl disputato per la prima volta a Las Vegas, il suo finale pronosticato certo ma mai scontato. Uno spettacolo lungo cinque ore che ha fagocitato la notte degli appassionati europei. Nello stesso weekend che ha visto il Qatar alzare al cielo la sua seconda Coppa d’Asia, di fila.

Difficile così che la qualificazione di Pero, C5 Roma, Atletico Chiaravalle, CMB alla Final Four di Coppa Italia di Serie B femminile di futsal generi abbastanza trazione mediatica da superare anche solo il rumore di fondo dello sport non professionistico. Probabilmente per i partecipanti al gioco è altrettanto importante d’una Coppa d’Africa. La questione però risiede nel quanto sia importante: per gli altri.

Non è che il calcio a 5 tricolore non s’impegni talvolta ad aggrapparsi al treno pop di turno. Un festival, un tormentone, un trend. Forse però questo calcetto non genera abbastanza contenuti d’interesse per quello che è oggi il pubblico potenziale di uno sport minore.

Se ESPN riporta le immagini di John Cena che appare in battuta per i Savannah Bananas, un minor team di baseball noto per le sue scelte d’intrattenimento piuttosto spettacolari e non ha nemmeno riservato un post su IG alla Copa America di futsal maschile, c’è da chiedersi quanto è la distanza tra la disciplina e l’attenzione reale del pubblico.

Perché la finale tra Argentina e Brasile, per la Copa America è stato uno spettacolo d’indubbio livello agonistico e tecnico. Così elevato da essere percepito da chi è abituato al calcio a 5, come si trattasse di una disciplina diversa da quella praticata in Italia.

In una certa misura, anche se decisamente lontano dalla finale di Coppa America, in campo per Montesilvano – Falconara in un sabato di febbraio c’erano giocatrici che hanno dato vita ad uno spettacolo sportivo assolutamente godibile ma che ha echeggiato solo all’interno di una bolla estremamente ridotta.

Interessa però davvero ad un grande pubblico? È uno spettacolo adatto ad intrattenere non le famigliole, i pensionati e i parenti ma quella gen.alpha che in prospettiva rappresenta gli acquirenti di domani? In quale modo s’è innovato il racconto del movimento? Ma come può innovarsi una disciplina le cui componenti sono impegnate a bruciare nella maniera più spettacolare possibile risorse e futuro.

Uno dei futuri possibili per una disciplina che non riesce a ricavarsi uno spazio sotto la luce dei riflettori può essere quella di dimensionare le ambizioni e le spese alla dimensione reale del mercato. Per quanto piccolo possa essere c’è sempre una condizione che permette di sfruttare anche le piccole community.

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