Torino è Finale

L’ultima giornata della regular season, non ha tradito le aspettative della vigilia. A staccare il biglietto per l’accesso diretto alla finale scudetto è il Torino di Alessandro Dragone. Stecca, come da tradizione, l’ultima partita di campionato ma le inseguitrici non ne sanno approfittare. Granata alla prima finale della loro storia.

Trento e Catania si giocano la prima scelta al Draft. L’ultimo posto in classifica garantisce infatti la possibilità di accaparrarsi il miglior giocare eleggibile. In campo però non si risparmia nessuno. Una sfida vera, vede il Catania deciso a aggiudicarsi l’intera posta anche a scapito della prima scelta assoluta. Mattatrice dell’incontro Alessia Grieco, autrice del primo gol del Catania. Il Trento riesce anche a trovare il pareggio con una azione caparbia di Pia Gomez. La doppietta personale di Grieco però pone fine alle velleità della squadra di Garcia. Al Trento la prima scelta assoluta.

Al Torino serve una vittoria per essere matematicamente sicuro di un posto nella Finale Scudetto. Il Monza di Calegari ha bisogno dei tre punti per tenere vive le sue speranze play off. Assistiamo ad una gara avvincente ma decisamente a senso unico. Sofia Luciani, probabilmente nella sua migliore gara della stagione, apre e chiude con una doppietta, l’incontro. Nel mezzo un gol di Renata Adamatti. Se la squadra di Dragone fosse un tennista potremmo dire che le è venuta “il braccino”, proprio sul colpo decisivo.

“Per vincere i campionati bisogna essere spietati e la squadra sembrava un gruppo di amiche in vacanza che giocano a pallone”. Furibondo il Commissioner sulla conduzione di gara delle ragazze del Trieste. Ha poi aggiunto: “Carbotti e le sue giocatrici volevano il risultato più di noi, complimenti per il posto nei play off. Chiedo scusa ai tifosi per l’indegna prestazione.” Il Pisa con un girone di ritorno a ritmo da capolista, regola con due reti le avversarie. Dopo un primo tempo di sofferenza, le toscane tornano in campo con un piglio diverso. La rete di Oliveira, rapidissima a ribadire in rete una conclusione ribattuta dal palo, rompe gli equilibri.
La partita da quel momento è in discesa per Bertè e compagne. Chiude i conti e corre ad abbracciare il suo mister in panchina, Matilde Russo, dopo la sua rete.

All’Ascoli di Serio è mancata la continuità nei risultati per ambire ad una posizione migliore in classifica. Con una Vanelli in condizioni di spaccare le partite e fornire assist, le marchigiane potevano sicuramente agguantare un posto nei play off. Un Verona ormai da mesi in caduta, libera ha un sussulto d’orgoglio solo dopo il raddoppio di Sabatino. Il pivot di Serio ha disputato sicuramente, una stagione superiore alle aspettative della critica. Non basta una “Pompo da Verona” nel finale per raddrizzare un disastroso girone di ritorno.

Il Bologna e il Venezia sono le grandi deluse di questa stagione. Abituate a calcare i grandi palcoscenici della SuperLeague, questa è sicuramente una stagione da archiviare in fretta.
Le due compagini però danno vita a una sfida vibrante, molto lontana dallo spirito vacanziero che preoccupava gli addetti ai lavori. Un errore di Sestari, pilastro del Venezia di Gallo, permette a Iturriaga di realizzare il più facile dei gol.
Sale però in cattedra Eva Ortega. L’iberica prima apre il campo con un lancio di trenta metri per Naiara che di piatto appoggia verso l’accorrente D’Incecco. Il destro dell’ex capitano della Nazionale s’insacca nell’angolo lontano dai guanti di Falconi. Il secondo è ancora un capolavoro di costruzione di Ortega che duetta ancora con la brasiliana Naiara che riesce con un piattone facile facile a insaccare il raddoppio, definitivo.

Il sogno di una città intera, dura quindici secondi. Tanto intercorre tra il fischio iniziale e il gol di Rafaela “Pato” Dal’Maz che porta in vantaggio il Genova. Lauria incredula guarda sgretolarsi il sogno cullato per l’intera stagione. Il Firenze in testa fino a una manciata di settimane fa cade, sotto i colpi della squadra di Pergolari.
Le liguri una volta in vantaggio, non rallentano. Continuano a pressare l’avversario, conquistano campo e controllano il tempo. Lauria chiama a se Nicoletti in una pausa di gioco. Fitto conciliabolo tra le due. Le toscane si trasformano. Fioccano le occasioni, la porta sembra stregata. Dove non arriva la magia del gioco arrivano le mani protese di Tirelli a negare il gol del pareggio. Nella ripresa a spegnere ogni velleità di rimonta del Firenze, ci pensa la seconda rete personale di Pato. L’italo brasiliana mette così a segno la sua personale doppietta. Terzo e definitivo sigillo alla partita giunge dal piede di Isa Pereira. Ruba palla a centrocampo e in campo aperto la portoghese s’invola verso Dibiase che batte con una conclusione precisa.

Chiude l’ultima giornata di Regular Season la partita tra L’Aquila e Palermo. Passano solo otto secondi e le abruzzesi si portano in vantaggio. Vanin, implacabile. Al primo tiro indirizzato verso la porta, trova il gol. La brasiliana con il numero due sulle spalle è inarrestabile. Aggira ancora la difesa avversaria, scarica verso Manieri che appoggia di nuovo in mezzo per il suo tap-in facile facile. Doppietta di Vanin.
Evangelisti chiede di allargare il gioco. Proprio da una incursione sulla banda laterale di Guti, arriva il gol del due a uno, con la complicità di Oselame. Portiere del L’Aquila ancora disattento sul suo palo di competenza. Un disimpegno sbagliato dell’estremo difensore di Ciampaglia regala, letteralmente la ventesima rete stagionale a Taina Santos. Taina è anche il Pichichi della SuperLeague per questa stagione.
Marco Ciampaglia, al rientro negli spogliatoi è letteralmente, furioso.
Alla ripresa del gioco il suo L’Aquila morde ogni centimetro del campo. Pressing altissimo. Dalla sua giocatrice migliore arriva la giocata che rompe l’equilibrio. Jessika Manieri, ruba palla a centrocampo e s’invola verso la porta avversaria. Conclusione al fulmicotone e vantaggio abruzzese. Sebbene Oselame in completa confusione sia la prima minaccia al risultato del L’Aquila, a chiudere la partita ci pensa ancora lei: Manieri.
Raccogliere una corta respinta di Mannucci e a porta vuota dal limite dell’area centra la rete. Quattro a due, finale.

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