L’orsa russa

S’è giocata la prima delle due amichevoli tra la nazionale italiana di futsal femminile e la sua omologa russa. In diretta streaming sul sito della FIGC. Per quelli che ancora ignorano, le nazionali appartengono al Club Italia, tutte le decisioni, anche quelle di carattere mediatico, spettano all’apice dell’organizzazione: la Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Voce di Matteo Santi, che mi rassicura circa la competenza nella cronaca. Inevitabile riferimento al Salone d’Onore del Coni, che nemmeno la scampanellata dei Testimoni di Geova sorprende più. Nella struttura di Novarello, c’è il parquet in terra, le panchine sulla linea laterale. Non possono però, mancare le sedie da giardino in plastica bianca. Ho imparato che sono una sorta d’arredo obbligatorio nelle gare internazionali.

L’Italia rispetto alle precedenti sfide, arriva con una Renata Adamatti in più, con una Rafaela Dal’Maz in attacco e con Ludovica Coppari capitano. In meno c’è una Bruna Borges, una Federica Belli e sebbene in campo, un capitano in meno. Diverso da Ersilia D’Incecco.
Emotivamente il cambio di capitano è una questione particolarmente delicata. Oltre un certo livello di capacità tecnica e tattica è quello che rimbalza nello spazio tra le orecchie a fare la differenza. Se doveva accadere, è accaduto.

Risultato di uno a uno. Matteo Santi, ci ricorda che è la prima volta che facciamo gol alla Russia. Squadra arrivata terza, all’europeo di categoria. In una sfida dal forte sapore geopolitico con l’Ucraina, decisa poi ai rigori. Se fosse toccato allora in sorte all’Italia, lo stesso girone delle russe, racconteremmo ora di uno storico terzo posto azzurro. La politica non sportiva, conta ancora tanto nei vincoli applicati ai sorteggi delle manifestazioni sportive continentali e mondiali.

Allora come oggi, l’Italia femminile dovrà attraversare l’ancora granitico muro sportivo della Spagna. Le campionesse d’Europa. Le iberiche in transizioni tra due cicli agonistici, restano la squadra da battere. Per qualità, per conoscenza tattica, per numero di giocatori di alto livello che possono ruotare nelle convocazioni. Il livello del futsal femminile spagnolo si può riassumere con un concetto. Ci sono giocatrici spagnole che in Italia dominano ma non sono ai nemmeno state considerate per una maglia della Roja.

L’intera rosa a disposizione di Francesca Salvatore è impegnata con i propri club nella preparazione atletica alla nuova stagione agonistica. Le rotazioni in campo, il minutaggio rilevato alle singole atlete, potrebbe essere condizionato da un momento di forma particolare del quale è al corrente solo lo staff tecnico. Quella andata in scena ieri è solo la prima di due sfide, molto ravvicinate. Lo sforzo atletico deve essere modulato in funzione di questo.

Due soli i precedenti, che avete ascoltato puntualmente rilevati in cronaca. Due sconfitte, due a zero e quattro a zero. Aiuta avere ora probabilmente nel motore una Adamatti in più e anche la minaccia costante della fisicità e della pericolosità offensiva di Dal’Maz. L’Italia affronta probabilmente l’inevitabile ricambio generazionale.

L’iniezione di talento ha avvicinato la Nazionale Femminile, alla Russia. Almeno questo è il responso del campo, limitato alla gara di ieri. Non basta, per battere la Russia, probabilmente non è sufficiente a uscire con i tre punti da una partita con la Spagna. Da qualche parte bisogna pur iniziare. Resta però impellente a necessità di iniettare nelle vene di questa squadra, altro talento. La nazionale maschile di futsal, in questo rappresenta l’esempio da seguire. Se quel talento nasce nel paese “sbagliato” potrebbe avere però il passaporto “giusto”.

Talento e corsa. Il primo si può appunto recuperare, il secondo l’abbiamo in casa, già. Non servono i dribbling in orizzontale, i tunnel senza recuperare poi il pallone, gli assoli contro tre avversari. Abbiamo confuso per troppo tempo, l’abilità tecnica con il talento. Quello che risiede nella giocata che crea l’occasione, è quel passaggio che non vedono i tuoi avversari, è spesso la giocata più semplice perché è la più intelligente. 

Ore diciotto, seconda sfida. Portale della FIGC. Stavolta non vado al supermercato a comprare “cose” mentre guardo la partita. Mi sono ritrovato a mangiare per questo, un gelato al cioccolato vegano, mangiare. L’ho buttato.
In attesa del primo gol in nazionale di Pato, sintonizzatevi sulla voce di Matteo Santi per sapere tutto quello che volete sapere e scoprire se scampanellano ancora i Testimoni di Geova o quelli della Folletto.. A proposito, come sta Alessia Grieco? Gioca?

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