L’epilogo criminale

Nella giornata di ieri una operazione giudiziaria nell’area metropolitana di Taranto ha portato a numerosi arresti nell’ambito di una azione d’indagine della Guardia di Finanza. Una di quelle notizie che hanno avuto anche una rilevanza nazionale poiché tra gli arrestati figurano numerosi politici locali attualmente in carica.

Tra questi figura l’attuale sindaco di Statte. Statte la cittadina nella quale milita una delle società più antiche del calcio a 5 femminile nazionale, tra le più vincenti sebbene il suo ultimo titolo sia vecchio d’un decennio. Scorrendo l’elenco pubblico degli arrestati figura un nome molto noto nell’ambiente del calcio a 5 femminile: Antonio Marzella. Panchina d’argento del futsal femminile 2020 – 2021.

Ricordate bene: in Italia esiste la presunzione d’innocenza. Le seicento e passa pagine del documento di fine indagini sono il frutto dell’azione investigativa della Guardia di Finanza e non la risultanza del percorso giudiziario. Non c’è ancora stata nemmeno una udienza del processo. Sono tutti innocenti anche se tratti in arresto.

Quel lungo documento, disponibile attraverso le pagine del Corriere del Giorno, un quotidiano locale pugliese, ritrae l’attività criminale della famiglia Sudoso sul territorio di Statte. Azioni che spaziano dallo spaccio di sostanze stupefacenti al minuto, all’estorsione fino all’influenza nella vita politica della cittadina.

È in quest’ultimo ambito che s’inserisce l’attività contestata ad Antonio Marzella. Il delitto è indicato all’interno dell’articolo 416-ter: scambio elettorale politico-mafioso aggravato. Gli investigatori sostengono attraverso l’azione d’intercettazione telefonica e ambientale come il Marzella sia uomo di fiducia del Sudoso nei rapporti con la politica locale.

Il totale controllo dell’attività politica comunale ha portato all’arresto contestuale anche del sindaco in carica. Attraverso l’intermediazione mafiosa una azienda locale l’Italcave otteneva agevolazioni e permessi per agire nell’area. L’attività di sponsorizzazione della locale squadra di calcio (a 5 femminile ndr) era condizionata al supporto politico-mafioso.

In quelle pagine è anche descritto il processo che ha portato all’interruzione del rapporto di sponsorizzazione. Una vicenda di favori disattesi, di rivalse personali e di potere criminale. Sempre leggendo le risultanze degli investigatori si evince come si sia tentato d’indurre un imprenditore non strettamente del territorio nella sponsorizzazione sportiva della squadra di calcio (di nuovo femminile e di calcio a 5 ndr).

L’incredulità che ha lasciato questa vicenda che è solo agli albori, in chi ha frequentato le vicende del calcio a 5 femminile nell’ultimo decennio è palpabile. Spesso le conoscenze sono superficiali e quando non lo sono spesso sorprendono per il loro possibile epilogo. La storia sportiva d’una squadra è irrimediabilmente segnata da una vicenda nella quale molti dei protagonisti erano e sono ignari. Un momento triste, molto triste.

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