Credere nell’Italfutsal

“..non possiamo far altro che rimboccarci le maniche e lavorare in vista della Spagna, abbiamo ancora una possibilità, dobbiamo crederci”.

Queste le parole del CT Massimiliano Bellarte a commento della sconfitta rimediata dalla nazionale italiana di futsal al PalaTivoli di Lubiana.

Crederci è la parola d’ordine. Gli azzurri di futsal possono agguantare il secondo posto e quindi il playoff qualificazione, battendo una Spagna già sicura del suo posto al mondiale e mantenendo la differenza reti che permette all’Italia, al momento, d’essere ancora al secondo posto del suo girone. La Slovenia affronta il fanalino di coda Repubblica Ceca che deve battere con un numero di reti sufficienti a sopravanzare gli azzurri nella differenza reti. Sperando che in Slovenia non ci siano mastri biscottai bravi davvero.

Si può fare, dobbiamo crederci.
Ecco però ho un problema con la parola credere. Presuppone che il credente adotti questa scelta per fede, a discapito delle prove oggettive. Per citare una delle grandi religioni monoteiste: “beati quelli che pur non avendo visto crederanno”. Se preferite l’esempio più mondano: “Caro credimi, non è come sembra”.

Dal tifo romanista è nato il: “non succede ma se succede”. Già perché il tifoso è il credente per eccellenza. Rifiuta i fatti e s’appiglia pervicace appunto alla sua fede. Le sconfitte sono spesso frutto di eventi esterni: l’arbitro o la sfortuna. C’è poi l’immortale: “abbiamo giocato bene, non abbiamo meritato la sconfitta”.

Obietterei che se il “giocare bene”, qualsiasi cosa significhi davvero, porta ad una sconfitta, non oso immaginare cosa accade quando la squadra gioca male. La cultura dell’alibi alla quale fa spesso riferimento Julio Velasco è l’essenza che anima molto dello sport italico.

Così radicata da rendere dimentichi dei fatti. La Repubblica Ceca ha un solo punto in classifica. Indovinate contro chi hanno portato a casa quel punto, nel girone Elite? Quella contro la Slovenia non doveva essere una partita da dentro o fuori eppure lo è diventata. Non per accidenti del fato. Non perchè Zeus aveva strane voglie in testa.

Il credente ritiene che il campionato sloveno sia davvero competitivo, probante, fisico e tattico. Quindi è possibile per il credente che anche quello della Repubblica Ceca produca talenti in grado di fermare sul pareggio una squadra con la sua buona quota di oriundi, senza schierarne alcuno.

Bisogna crederci, l’Italia di futsal maschile si qualificherà per i playoff con una impresa contro la Spagna. “Battendo i maestri iberici”. “Risorgeremo, resilienti”. Scommetto su questi titoli. Poi la dea bendata dall’urna ci porterà in dono l’Olanda. Tenendoci lontani gli insidiosi finlandesi, gli esuli ucraini e anche i temibili croati.

Saremo al mondiale uzbeko, bisogna crederci.

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