Caffè Corretto – I Soliti Sospetti

Barcellona, Palma, Benfica, Sporting Lisbona. A cercare d’aggiudicarsi la Uefa Futsal Champions League ci saranno ancora loro. Già, ancora. Da quando ha assunto questa denominazione nel 2018 quattro dei cinque trofei assegnati sono finiti nella bacheca del Barcellona o dello Sporting Lisbona.

I detentori dell’ultimo trofeo, gli spagnoli del Palma lo difenderanno nella prossima Final Four. Il Barcellona il suo biglietto l’ha dovuto letteralmente strappare dalle mani di un Riga che da padrone di casa s’è battuto fino ad una manciata di secondi dalla fine.

Il Riga come squadra di futsal al di fuori dei confini lettoni non esisteva. La munificenza del suo presidente l’ha imposta all’attenzione del futsal europeo. Perché se è difficile per il Riga imporsi nel calcio anche a fronte d’investimenti importanti, il futsal offre una scorciatoia relativamente più breve verso la notorietà sportiva. Sicuramente relativamente meno costosa.

La UEFA Futsal Champions League è quindi appannaggio dei club con ampia capacità di spesa? Si, ma anche: non solo. Sperare di vincere una competizione dove i club che vanno la maggiore spendono diversi milioni di euro, con budget limitati è chiaramente impossibile.

Dovrebbe però essere possibile battere senza troppi patemi squadre che vengono da realtà territoriali minuscole. Perché a ficcanasare per bene tra le partecipanti scoprireste che Laval è un comune di 54 mila abitanti, nel dipartimenti di Mayenne, Regione della Loira.

Quindici anni fa non esisteva, il futsal a Laval. Oggi è capace di mettersi alle i Campioni d’Italia schierando una formazione costruita quasi interamente da giocatori francesi. La parabola dell’Eboli partita nel 2002 dal gradino più basso del calcio a 5 italiano non è diversa da quella dell’ Etoille Lavalloise, lo sono però i risultati continentali. Almeno fino ad oggi.

Perché il piazzamento nell’Elite Round attribuisce punti per il ranking UEFA, utili a qualsiasi società della stessa federazione s’affacci successivamente alla massima manifestazione continentale.

Però il calcio a 5 è più impegnato ad essere fuSTal nell’italico stivale. Perché non ingaggiare quindi un giocatore di 38 anni che ha trascorso gli ultimi due nel suo dorato ritiro indonesiano per oltre un milione di dollari d’ingaggio.

Portare O’Magico nel campionato italiano mentre s’avvia oltre il tramonto come Clint Estwood in uno spaghetti western di Sergio Leone è sicuramente una operazione commerciale che avvantaggia le parti. Quanto avvantaggi la disciplina è una discussione che si dovrebbe intrattenere.

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