Caffè Corretto – Pagliacci

In un ecosistema digitale nel quale il rumore di fondo è così alto da generare una sorta di atrofia intellettiva è più facile attirare tristemente l’attenzione con un titolo come quello che ho usato. You have been played. Siete caduti nel più classico dei titoli clickbait.

V’aspettavate chissà quale dissing. Questo “Caffè Corretto” invece non ha nulla a che vedere con i performer circensi nel titolo. Almeno non direttamente. Forse è frutto d’un ricordo quel del titolo dell’autobiografia di Les Stockton: “Clowns of Football”.

È soprattutto una riflessione circa il ruolo di un certo tipo d’informazione che non è altro che un costante flusso di contenuto frutto del nobilissimo lavoro di Pubbliche Relazioni.

In un epoca di “generative AI” quel tipo di contenuti può essere però prodotto in quantità industriali con un minimo intervento umano. Se non credete che questo accada già anche nel futsal, dovreste ricontrollare meglio alcune risposte che nell’ultimo anno avete letto nelle interviste di molti giocatori.

“Sono felice di essere qui in questa squadra, ho subito sposato il progetto, sono stato accolto come in una famiglia, sono qui per vincere”.

Provate anche voi. Chatgpt è alla sua versione 4.0. Google ha lanciato Bard. Ci sono decine di competitor meno alla ribalta dei media generalisti ma altrettanto efficaci. Provate a chiedergli di rispondere alle più stereotipate delle domande.

Il pubblico continuerà a cercare il fattore umano nei contenuti prodotti. La possibilità d’utilizzare un AI per generare noiosissime veline autoreferenziali renderà il lavoro creativo più prezioso e ricercato.

Nessuna AI generativa al momento è in grado di commentare, offrire una opinione, argomentare circa una questione d’attualità. A quel genere di AI si può facilmente appaltare tutto quel noiosissimo lavoro di PR.

L’intervista al Presidente di turno, ad esempio. “Ci prepariamo ad una grande stagione, speriamo di fare bene, è un bel gruppo”. Lì fuori ci sono letteralmente milioni di linee di testo come queste alle quali una AI può attingere. Non è certo originale.

La capacità d’interagire con gli umori della strada, nell’immediatezza degli eventi, queste sono tra le caratteristiche umane che l’attuale livello tecnologico e la stessa natura dei modelli linguistici generativi non è in grado di imitare.

Il futuro della conversazione non solo online, intorno ai fatti e agli avvenimenti correnti è destinata a modificarsi profondamente. Nella sua natura intrinseca, quella composta da parole ma anche nel luogo digitale nella quale è destinata a svilupparsi.

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