Barbra Banda, la questione di genere

Le discipline agonistiche sono tutte impegnate a dare la caccia ad atleti che siano sempre più alti e veloci, tutte caratteristiche che non si possono chiaramente allenare. La struttura dell’atleta è quindi impossibile da creare e si può semplicemente, coltivare.

In questa ricerca senza fine dell’atleta in grado di offrire le più alte prestazioni naturali possibili, spesso nello sport al femminile si varca il confine di genere, quello che tuttavia continua a mutare a seconda della disciplina. Nell’atletica, ci sono regole definite dalle atlete che le subiscono: draconiane. Non è permessa alcuna deroga ai livelli massimi di testosterone che non sia validata da uno studio scientifico.

Nel calcio femminile questo confine è una linea nella sabbia della politica, muta spesso. Insegue non la salute delle atlete ma l’approvazione di pubblico mutevole. Nota a margine. Morgan in un famoso reality show musicale riferendosi alla consuetudine: “il pubblico ha sempre ragione” apostrofando l’interlocutore con un: “non è vero perché il pubblico tra Barabba e Gesù ha scelto Barabba”. Fine nota a margine.

Il mondiale di calcio femminile 2023 è alle porte, imminente. Quella linea nella sabbia si sposta ancora e Barbra Banda tornerà così ad essere il capitano dello Zambia femminile. Se non vi dice nulla questo nome vi aiuto. Banda sembrava destinata ad una carriera luminosissima. Un contratto con il Real Madrid femminile già firmato dopo aver giocato una stagione e mezza con il Logroño con 7 reti in 11 partite. Spoiler è finita a giocare in Cina, per scoprire come mai continuate a leggere.

Niente male per una ragazzina che aveva esordito in nazionale a soli tredici anni, vero? Atleta di punta della sua nazionale arriva la convocazione per la Coppa d’Africa, che ironia della sorte sarà annullata per la pandemia di COVID-19. Banda è il simbolo del successo della sua squadra nazionale, l’astro più luminoso nel panorama del calcio femminile africano.

In procinto di trasferirsi al Real Madrid, arriva la convocazione per l’Africa Cup of Nations del 2022. Banda fallisce il test di genere. I suoi livelli di testosterone sono oltre i limiti imposti dalla CAF. Nonostante tutto Banda viene impiegata nelle amichevoli ed è sua la doppietta che a pochi mesi dall’avventura mondiale sembra infrangere i sogni iridati della Germania. Germania 0 – Zambia 2.

Gianni Infantino, preoccupato dei risvolti geopolitici, con un colpo di teatro permette a Banda di partecipare al prossimo mondiale. Rassicura il massimo dirigente della FIFA che l’organizzazione ha svolto controlli accurati per assicurarsi che Barbra Banda fosse una donna.

Con livelli di testosterone nel sangue che la fanno rientrare nel percentile più alto del genere maschile. Ma nella nota della FIFA non troverete questa informazione. È presente però nel rapporto scientifico commissionato dalla CAF utilizzato poi per implementare le nuove regole circa l’identità di genere.

La FIFA ha semplicemente deciso che il mondiale in Australia e Nuova Zelanda non poteva disputarsi privo di una delle sue stelle. Ha deciso che Barbra Banda è una donna e non importa che la sua struttura biologica faccia sospettare un enorme problema etico e competitivo.

La CAF non ha mai messo in dubbio l’identità di genere di Barbra Banda. Ha ritenuto però che la sua fisiologia fosse più in linea con le prestazioni di un atleta di genere maschile. Allineandola così a quella categoria di atleti ai quali è PROIBITO partecipare alle competizioni femminili: gli uomini.

Un fenomeno questo che dopo essere esploso nell’atletica è tracimato nel calcio ma anche nel nuoto. Il futsal è lontano dal doversi porre la questione di genere nella sua accezione biologica. È ancora impegnato a risolvere quella sociale.

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