Caffè Corretto – Lavoratore sportivo

Siete tutti lavoratori sportivi. O quasi.
La svolta è arrivata il primo luglio, era in gestazione da anni. Vittima di agguati, tentativi di stravolgerla e perfino di eliminarla.

E’ lavoratore sportivo:

  • l’atleta;
  • l’allenatore;
  • l’istruttore;
  • il direttore tecnico;
  • il direttore sportivo;
  • il preparatore atletico
  • il direttore di gara

…che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercita l’attività sportiva verso un corrispettivo al di fuori delle prestazioni amatoriali di cui all’articolo 29.

Una riforma questa che coinvolge tutti gli sport, senza distinzione. Comporta un radicale cambiamento non solo delle strutture societarie ma degli stessi rapporti tra società e collaboratori che diventano appunto lavoratori.

Nuovi adempimenti, nuove formule di rapporto, nuovi obblighi. Eppure il mondo dilettantistico in gran parte si muove come se le nuove regole non lo riguardassero. Anche gli atleti capaci di leggere un testo complesso che nel futsal non sono tantissimi, sembrano cadere dal più classico dei peri: “non pensavo riguardasse il mio sport”.

Portale della LND impreparato alla riforma tanto da essere messo offline per un aggiornamento il giorno dell’entrata in vigore della riforma. NOIF aggiornate dalla FIGC in tutta fretta anche se la riforma sarebbe dovuta entrare in vigore il primo gennaio 2023. Il rinvio è stato il primo regalo del nuovo esecutivo all’enorme bacino di voti del mondo dei dilettanti e non solo del calcio.

L’intero universo dei dilettanti del Bel Paese deve uniformarsi ad una nuova legislazione e per la gran parte non ha nemmeno idea che sia entrata in vigore. Nel futsal in particolare non solo c’è da preoccuparsi di una riforma nella composizione dei partecipanti al gioco ma di un incremento dei costi. Per l’assunzione di tutti coloro che contribuiscono fattivamente alla stagione sportiva

La natura legislativa di una associazione dilettantistica sportiva rimane senza fini di lucro, aumentano certamente le spese di chi investe a fondo perduto nella attività sportiva non professionistica. Sebbene questa riforma costituisca un elemento importante nell’adeguamento dele norme è anche necessario permettere ai denari riversati nell’attività di base e dilettantistica di diventare un investimento, invece di essere semplicemente bruciati sull’altare dell’ego personale e della frode fiscale.

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