L’Uzbekistan è una di quelle terre all’apparenza incantante. Profondamente ricca nel suo sottosuolo, i suoi dollari permetteranno di incorniciare una danza mondiale al ritmo del futsal. Dal 14 settembre al 6 ottobre 2024, questo paese d’Asia centrale ospiterà la decima edizione del Mondiale di futsal.
Una regione remota e un paese che non brilla necessariamente per la sua tradizione calcistica. Tuttavia, l’Uzbekistan ha dimostrato un interesse particolare per il futsal. Investendo ingenti risorse per far crescere questo sport nel suo territorio. Ha compreso il suo potenziale, la sua capacità di coinvolgere e ad un costo infinitamente inferiore a quello del calcio le permette una versione di soft power a bassa intensità.
Un’infrastruttura sportiva all’avanguardia, degna delle grandi occasioni. Arene moderne e all’altezza degli standard internazionali. Fieri minareti del nuovo potere nazionale, dritte nel cuore del paese. Pronti a divenire nuovi luoghi sacri del futsal.
La scelta dell’Uzbekistan come sede del mondiale di futsal non è solo una decisione della FIFA, ma anche un messaggio rivolto alle regioni lontane dall’ambito calcistico tradizionale. Il futsal non è solo danza intricata di dribbling e tiri spettacolari, è occasione per rivolgersi al mondo, per posizionarsi finalmente nella coscienza comune. L’Uzbekistan è un ponte tra mondi diversi, un faro per quelle nazioni che lontane dai riflettori del calcio cercano un posto alla luce abbagliante della notorietà.
Ma c’è di più. Questa rappresenta anche un’opportunità straordinaria per l’Uzbekistan di mostrare al mondo la sua ricca cultura e la sua ospitalità calorosa. I grandi eventi sportivi sono una finestra aperta sulla bellezza di un paese, sui suoi tesori nascosti e sulle tradizioni che lo animano. L’Uzbekistan può finalmente mostrare il suo sorriso al mondo intero, accogliendo i visitatori con braccia aperte e offrendo loro un’esperienza indimenticabile. Questo è SOFT POWER.
L’Uzbekistan è pronto a fare il suo ingresso nel palcoscenico mondiale del futsal, il suo ventiquattresimo posto nel ranking mondiale non è certo da prima forza assoluta ma appartiene a quella fascia di squadre nazionali che ambiscono a diventare grandi. È un nuovo capitolo nella storia di questo sport, un capitolo che si scrive tra le dune di sabbia e i maestosi minareti dell’Uzbekistan.