Purtroppo Non è Bastato

Eccomi qui. A raccontare di una seconda parte di stagione della Futsal San Martino, impegnata nella lotta per non retrocedere. In questo segmento si sono aggiunti tre nuovi innesti: Donato, Claudio e Markel, un giovane proveniente dalla Spagna.

Ma soprattutto, abbiamo finalmente potuto giocare nella nostra vera casa, a Crispiano, dopo che nel girone d’andata avevamo disputato le gare casalinghe “in trasferta” a Grottaglie e a Carosino.

Tra i principali intenti di questa seconda parte della stagione era liberarci dell’estremamente anemica casella edlle vittorie fuori casa. Un intento facile da scrivere ma molto più complesso da porre in atto. Partiamo così per questo girone di ritorno e raggiungiamo Andra. Una partita che avrebbe potuto dire tanto per il nostro cammino.

Il risultato finale non ci ha premiati, ma la prestazione è stata di livello e ci ha dato nuova fiducia nei nostri mezzi. Le stagioni in cui si lotta per salvare la categoria, per restare a galla in fondo però sono così.

Inutile piangersi addosso. Presto è arrivato il momento tanto atteso: la prima storica partita nel nostro campo, con il Cassano delle Murge come avversario e il nostro pubblico finalmente vicino. Pronto a far sentire la propria voce e il proprio sostegno. È stata una gara che ha segnato l’inizio della nostra imbattibilità nel tensostatico di casa.

Una stagione questa trascorsa senza risparmiare mai l’impegno. Allenamenti intensi e lo sguardo sempre rivolto verso un obiettivo comune. Un aiuto prezioso è arrivato anche da Michele, il preparatore dei portieri, che in alcune partite ha dato una mano in termini di personalità e carattere, soprattutto per sopperire agli infortuni nel reparto.

I nuovi si sono inseriti subito: Donato con la sua fisicità, Claudio con il suo mancino abile nell’uno contro uno, e Markel, che ha saputo contribuire con qualità e quantità, nonostante la giovane età e la statura minuta.

Questa però la ricorderemo anche come purtroppo, un stagione segnata da continue beffe. Segno che tutto sembrava girare contro di noi. Non dimenticherò mai le volte in cui Marco era inconsolabile, in lacrime, quando i risultati non arrivavano.

Ma ci sono stati anche i sorrisi. Come quelli della partita contro il Barletta, davanti al nostro pubblico: una vittoria storica, la prima sul nostro campo, che ci ha ridato morale ed entusiasmo. Ricordo spesso Danilo, a fine partita, avvicinarsi alla piccola Alice per consolarla dopo una sconfitta o per festeggiare insieme una vittoria. A volte, i figli sono davvero la migliore medicina.

La continuità però c’è sempre mancata. Uno dei nostri grandi limiti. Così, nel rush finale, i risultati non sono stati quelli sperati. Il pareggio subito contro il Bari, a pochi decimi dalla fine, e la sconfitta a Turi ci hanno consegnato un verdetto amaro: la retrocessione.

Un colpo duro, soprattutto per chi non l’aveva mai vissuto. Per me, invece, è la quarta. Ma fa parte della vita sportiva: anche le retrocessioni ne sono un capitolo importante. Dopo qualche settimana abbiamo avuto una piccola chance, quella del possibile ripescaggio attraverso i playout.

A Bisceglie, il giorno del Giovedì Santo, abbiamo disputato una vera e propria battaglia sportiva. Una di quelle partite nelle quali si combatte su ogni pallone. Ancora una volta, la prestazione in trasferta è stata il nostro tallone d’Achille. Nonostante l’enorme impegno e la voglia, è arrivata l’ennesima sconfitta.

La stagione si chiude così. Permeata di tanta amarezza. Una di quelle nelle quali, il nostro impegno non è bastato. S’è riempita anche però di voglia di ripartire. Si pensa già al futuro, alla prossima annata, con un obiettivo chiaro: riscattare questa e prenderci tutte le soddisfazioni mancate quest’anno. Ritrovare entusiasmo e animarsi di spirito di rivalsa.
Anche per me, questa stagione si conclude qui. Ma una cosa è certa: ci sarò anche nella prossima, pronto a lottare per raggiungere, insieme, tutti gli obiettivi.

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