Questione di Champions

La fase del Main Round della Uefa Futsal Champions League è in pieno svolgimento.
Lungo tutto il continente è iniziata la caccia ad una coppa, che negli ultimi anni non è mai uscita dalla penisola iberica.

Mentre la Feldi Eboli rimontava i finlandesi del Kampuksen, negli ultimi cinque minuti del secondo tempo, il Pesaro campione d’Italia veniva sconfitto nella indigenissima, Coppa della Divisione. Uno a zero dal Pescara.

Nella stessa giornata, il neonato Sporting Anderlecht, nato dalla fusione dell’Halle Gooik e il più prestigioso club di calcio, pareggiava contro il Kairat, una delle corazzate continentali del futsal.

Ricordate vero i fiamminghi dell’Halle Gooik? Sono stati guidati per una stagione dall’attuale commissario tecnico della Nazionale Italiana di futsal, Massimiliano Bellarte. Il loro progetto di trasferire la squadra sotto il più prestigioso e economicamente stabile, ombrello del club di Brussels, sembra pagare i primi dividendi.

Il Palma Futsal seppellisce sotto undici reti i francesi dello Sporting Paris, che non sembrano preoccupati di “fare brutta figura” partecipando alla competizione, pur rappresentato una metropoli come Parigi e un paese come la Francia.

Così come gli olandesi dell’Hovocubo si sono regalati una settimana maltese scegliendo d’affrontare il Barcellona e subire sei reti. Si cresce giocando solo contro i migliori, non viene questa affermazione sbandierata molto spesso?

Vale solo quando non si rischia una brutta figura, oppure è sempre valida? Do not laugh mister, it’s a shame. Perfino il Kazakistan, schiera due squadre di uomini delle steppe e del gas. L’Ajat riesce anche ad impattare per due a due contro i croati del Novo Vrijeme.

A proposito di croati, il Pula ne prende cinque dalla Sporting Lisbona, riuscendo però a bucare la difesa dei portoghesi per ben tre volte. Ci sono quindi due squadre kazake, due squadre croate ma una sola squadra italiana?

Il bellissimo, seguitissimo, “competitivissimo” torneo del Bel Paese esprime una sola squadra ma non è quella che ha vinto il titolo nazionale che ha preferito ritirarsi. Non c’è nulla di strano, vero?

Il futsal italiano schiera lo stesso numero di partecipanti di Malta, Lussemburgo, Bielorussia, Kosovo, solo per citare a memoria alcune delle nazioni con una sola squadra nel Main Round di Uefa Champions League.

Ma è bello strombazzare circa il record di squadre iscritte nei campionati nazionali. Se poi si ritirano, lo fanno alla spicciolata. Una informazione che si può diluire nel mezzo di comunicati che correggono comunicati precedenti che spiegano comunicati che rimandano le decisioni.

Scorrerà così per tre giorni la massima manifestazione per club europea, allo stesso tempo unica semplicemente perché non ce ne sono altre. Così diversa da quella del calcio perché i valori tecnici ed atletici pur sempre influenzati dagli import, sposta il suo epicentro dove è collocata spesso la periferia del calcio.

La Divisione Calcio a 5 ha dimostrato di poter organizzare un evento sportivo e di produrlo oltre i limiti della decenza. La UEFA dispiega un enorme potere mediatico e finanziario in questa manifestazione.

In entrambe la manifestazioni, potrebbe essere un buon italico proposito per il futuro, preoccuparsi del prodotto che si manda in scena. Potete avere il più bel teatro al mondo, riempirlo di pubblico ma se il vostro tenore non è bravo, dal loggione s’abbatterà sul palco una pioggia d’ortaggi marci e dagli altri riceverete sonori sberleffi.

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