Ricardinho…o’floppinho

Con una nota sui social l’Ecocity Genzano annuncia che il matrimonio sportivo con Ricardo Filipe da Silva Braga, in arte Richardinho termina in un freddo 15 Gennaio. All’alba dei suoi cento giorni con i colori del sodalizio del presidente Tuccillo, l’ex stella portoghese lascia il Belpaese.

Un matrimonio sportivo decisamente più breve del lungo corteggiamento narrato dagli stessi dirigenti del club laziale. Due anni per convincere l’ex nazionale portoghese e una manciata di minuti per vederlo non apportare alcuna differenza nei risultati per il club che l’aveva appena ingaggiato.

O’Magico è un ex giocatore da un po’ di anni. Qualsiasi onesto cronista di questa disciplina ha apposto il prefisso ex al nome di Ricardo da Silva Braga. Un professionista il portoghese che giustamente cerca di strappare l’ultimo contratto della sua carriera prima di accasarsi definitivamente sulle sabbie saudite nel doppio ruolo di giocatore e testimonial.

Però l’italico futsal ha preferito presentare così l’arrivo dell’ex stella dell’Inter Movistar così:

“il clamore mediatico che c’è stato alla notizia dell’arrivo di Ricardinho in Italia: ne ha parlato tutto il mondo del futsal, ora non resta che raccogliere i frutti preziosi dell’acquisto by Vincenzo Tuccillo per il suo Ecocity Genzano” così recita ancora il sito web della Divisione Calcio a 5.

“L’arrivo di Ricardinho in Italia, ingaggiato dall’Ecocity Genzano, ha avuto un grande, enorme risalto mediatico: quando sul finire di agosto ne ha dato lui stesso l’annuncio – faremo la storia insieme, in quella che probabilmente sarà la mia ultima sfida nel futsal” recitava sollecitato a dovere Ultimo Uomo.

La lista dei contenitori di news sportive e non che hanno condiviso nei loro spazi la velina dello sbarco del Ronaldo (Cristiano) nel calcio a 5 italiano è lunghissima. Non varia molto nel contenuto ed è quindi inutile riportarle qui tutte.

Cosa racconta questa narrativa? Puntualizza e non è che ce ne fosse particolare bisogno l’attitudine del fuSTal italiano a raccontarsi affidandosi ad un gigantismo che non ha nessuna attinenza con la realtà. A tal punto da provare addirittura a piegarla. Una sorta di realtà alternativa.

Ricardinho è un giocatore approdato a Genzano sulla soglia dei 39 anni. Un atleta che alla Serie A aveva preferito: ACCS (Francia), Pendekar (Indonesia), Riga FC (Lettonia), nelle quattro stagioni precedenti. A nessuno è venuto il legittimo dubbio di quanto fosse efficace agonisticamente l’acquisto d’un giocatore che s’è presto infortunato.

A meno di considerare la Serie A ad un livello inferiore del campionato francese, indonesiano e lettone non c’era bisogno di una intellighenzia particolare per derubricare mentalmente l’arrivo di O’Magico. Confinandolo nell’ambito delle occasioni pubblicitarie piuttosto che incasellarlo per la sua rilevanza agonistica.

Un flop sportivo, un flop mediatico. Il portoghese s’è raccontato doveva riempire i palazzetti di tifosi, d’appassionati disposti a pagare per vederlo in azione. In tutta Italia sarebbero accorsi per vederlo giocare. DI occasioni per scendere in campo l’ex stella lusitana ne ha avute poche e anche per colpe non sue. La sua maglia del Genzano è sicuramente un pezzo da collezionare per i veri appassionati del futsal, insieme a quelle della squadra indonesiana magari.

Prossima volta che un ex giocatore arriva in Italia, potrebbe essere il caso di dipingerlo per quello che è, non certo per quello che è stato, oppure peggio per quello che vorremmo fosse. La Serie A di futsal resta un campionato per appassionati del genere, con o senza il testimonial portoghese. Per lui una primavera nel dopo carriera tra le sabbie dorate d’Arabia. Per noi i palazzetti semivuoti nei posti più sperduti della penisola.

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