Indiana Jones e l’Antico Cerchio: il videogioco che ridà vita a Indy

Indiana Jones e l’Antico Cerchio: un videogioco sorprendente che ridà vita a Indy

Un’uscita controcorrente

L’uscita dicembrina di Indiana Jones e l’Antico Cerchio ha permesso a molti di apprezzarlo con calma, lontano dai grandi lanci del 2024. Tuttavia, il tempismo lo esclude dalle discussioni sui giochi dell’anno, una limitazione per un titolo di questa qualità.

Un successo inatteso

È sorprendente che un gioco su Indiana Jones riesca a emergere nel 2024, soprattutto considerando il curriculum di Machine Games, più noto per i Wolfenstein, tra cui il deludente Youngblood. Eppure, lo studio ha creato un’esperienza unica, forse grazie alla supervisione di Todd Howard.

Un mix di innovazione e tradizione

Il gioco adotta una visuale in prima persona, scelta audace che rischiava di alienare i fan. Machine Games ha bilanciato questa scelta con momenti in cui si vede Indy da una prospettiva esterna, aggiungendo realismo alle interazioni con l’ambiente. Ogni oggetto ha una funzione pratica e strategica: un martello può servire sia come arma sia per rompere ostacoli, mentre la frusta consente di superare dirupi o disarmare i nemici.

Il gameplay premia la furtività, con meccaniche semplici ma funzionali. L’ispirazione a Uncharted e Tomb Raider è evidente, ma Machine Games riesce a innovare, specialmente nei dettagli che rendono il mondo più credibile: lingue autentiche nei dialoghi, ambientazioni iconiche come un Vaticano durante la Seconda Guerra Mondiale e oggetti locali in ogni area.

Semi-open world e puzzle

Il design semi-aperto, simile a God of War, offre mappe dense di segreti e attività. I puzzle, leggeri ma ben integrati, sono il cuore del gioco, più centrali rispetto alle fasi d’azione. Il sistema di aiuti, discreto e opzionale, permette di risolverli senza compromettere il divertimento.

Limiti evidenti

Nonostante la qualità generale, ci sono difetti: l’intelligenza artificiale è basica, sia per i nemici sia per l’NPC Gina, la cui utilità ludica è spesso banale. Alcune aree risultano eccessivamente popolate, rendendo difficoltoso un approccio furtivo. Anche la fisica degli ambienti è limitata, funzionando solo nei punti previsti dallo script.

Un nuovo capitolo per Indy

Indiana Jones e l’Antico Cerchio rappresenta un ritorno inaspettato e di qualità per il personaggio, aprendo nuove possibilità per il futuro videoludico dell’archeologo. Sebbene non perfetto, il titolo si distingue per il suo mix di tradizione e innovazione, riuscendo dove i film recenti hanno fallito: restituire fascino e freschezza a un’icona del passato.

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