Parafrasando il titolo di una famosa canzone di Elvis Presley, si è disputato il GP di Las Vegas, ventunesima prova del Mondiale di F1. Nella città dei casinò, a mezzanotte, si è assistito all’assegnazione del titolo piloti, con Max Verstappen che ha conquistato il quarto titolo mondiale, eguagliando leggende come Alain Prost e Sebastian Vettel. Un titolo sofferto, soprattutto dalla seconda metà della stagione in poi: la sola vittoria in Brasile come grande acuto ha dimostrato la capacità di Verstappen di adottare una mentalità strategica, accumulando punti anche quando la vettura non era all’altezza.
La gara è stata vinta da George Russell, che ha ottenuto la sua seconda vittoria in carriera, riscattandosi dalla delusione di Spa, dove era stato squalificato dopo aver tagliato il traguardo per primo. Per la Mercedes, questa è stata la terza vittoria stagionale. Sul fronte del Mondiale Costruttori, la Ferrari ha ridotto il gap con la McLaren, promettendo una lotta serrata nelle ultime due gare.
Russell ha dominato dall’inizio alla fine, partendo dalla pole e mantenendo un passo gara insostenibile per tutti grazie a una macchina altamente competitiva in ogni condizione. La sua esultanza al traguardo ha testimoniato la soddisfazione per un risultato meritato. Alle sue spalle si è piazzato Lewis Hamilton, penalizzato da una qualifica deludente ma capace di esibire un passo gara in alcuni momenti persino superiore a quello del compagno di squadra. È lecito chiedersi se, con una qualifica migliore, avrebbe potuto lottare per la vittoria.
Sul podio sono salite anche le Ferrari, con Carlos Sainz terzo e Charles Leclerc quarto. Entrambi i piloti avrebbero potuto ottenere di più su una pista favorevole, ma uno stint poco efficace con gomme medie ha compromesso le loro strategie. Tuttavia, hanno recuperato punti preziosi nei confronti della McLaren nel campionato costruttori.
Quinto posto per Max Verstappen, sufficiente per garantirgli il quarto titolo mondiale. Il campione olandese si è limitato a chiudere davanti al rivale diretto Lando Norris, sesto, che a sua volta è apparso particolarmente emozionato. La stagione di Verstappen è stata costruita soprattutto nella seconda metà, in cui ha gestito una vettura meno competitiva, dimostrando maturità e intelligenza tattica. Ora potrà affrontare le ultime gare senza pressioni.
Le McLaren, con Norris e Oscar Piastri rispettivamente al sesto e settimo posto, sono state poco incisive in gara, lasciando il Mondiale Costruttori ancora più incerto. Ottavo posto per un convincente Yuki Tsunoda, che ha portato punti importanti alla Racing Bulls, seguito da Nico Hulkenberg, nono con la Haas. Decimo Sergio Perez, autore di una buona rimonta per chiudere in zona punti.
Sfortunatissimo Pierre Gasly. Si è ritirato a causa di un problema alla power unit dopo una splendida qualifica con la sua Alpine, lasciando un grande rimpianto.
Dopo i festeggiamenti, Max Verstappen e gli altri protagonisti si preparano alle ultime gare asiatiche, a partire dal GP del Qatar a Losail. Questa pista, che dovrebbe favorire le caratteristiche delle McLaren, ospiterà anche la sesta e ultima gara sprint della stagione. Se il titolo piloti è ormai deciso, la sfida per il Mondiale Costruttori rimane aperta, con ogni punto che potrebbe fare la differenza.