Il Brasile Femminile in Italia

Il Brasile Femminile di Futsal sarà ospite di una cittadina pugliese, il suo primo raduno in Italia. Nello stesso periodo la nazionale italiana femminile raggiungerà la penisola iberica per affrontare due amichevoli. Come vi direbbe Kevin Bacon che interpreta Jack Ross in a Few Good Men: “questi sono i fatti e non sono in discussione”.

Un Brasile decisamente europeo, perché i soldi non sono molti e sei biglietti aerei in tutto sono un discreto risparmio, approda nel bel paese, per un raduno e due amichevoli. Una delle partite sarà disputato a Giovinazzo, sul campo da hockey su pista che ospita anche le partite interne delle due volte campionesse d’Italia del presidente Intini.

L’altra sarà a Mola di Bari. Non si conoscono ancora le avversarie delle verde oro, potrebbe trattarsi della Croazia o dell’Ungheria. Ad un invito per raduno tutto spesato tranne il viaggio non si rinuncia, nemmeno se l’avversario potrebbe offrire la stessa resistenza di cinque sedie disposte sul campo anche un po’ a caso.

Sarà forse l’occasione nella quale il presidente Intini annuncerà il suo “regalo” al popolo neroverde: Debora Vanin. Certo una amichevole doppia con le Azzurre avrebbe offerto tutt’altro palcoscenico per l’annuncio. Tuttavia resta una ottima occasione per chi è curioso di vedere questo attempato Brasile sgambarsi contro un qualche avversario.

L’Italia si dirigerà verso la penisola iberica, non certo in calesse e trireme, ma con bus e aereo, questo è anche il 21esimo secolo. Viaggiano veloci non solo le informazioni. Di massacrante c’è solo l’ignoranza pervicace. Affronterà la Spagna più abbordabile degli ultimi dieci anni. Delle giovanissime furie rosse che seppur con scarsa esperienza internazionale sono state capaci di piegare una Argentina con lo stesso punteggio che solitamente gli impone quel Brasile in italica trasferta.

Affrontare una Spagna con ampie chances di batterla o confrontarsi con un Brasile il cui destino è vincere il mondiale oppure essere considerato il più grande fallimento della giovane storia di questo sport. Un dilemma che è toccato ad altri derimere. Il confine tra l’operazione di marketing sportivo e l’occasione competitiva è talvolta così labile da confondersi.

Eppure questo è un Brasile che seppur è da tutti considerato imbattibile, soprattutto da questa Italia, ha sofferto maledettamente contro la Colombia nell’ultima Copa América. Nell’ultimo Sudamericano U-20 il Brasile per la prima volta nella sua storia non vince il titolo a favore di quella stessa Colombia che aveva messo alle corde la formazione maggiore.

Lo sport evolve, perfino questo sgangherato calcetto. Troppo spesso tirato per la maglia, in direzioni che più che essere utili sono convenienti. È accaduto, accadrà ancora. Almeno s’è evitato lo scempio d’affrontare il Brasile con una rappresentativa nazionale.

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