The Turnaround

Ottobre è tempo di World Series. Sette partite per decidere qual è la migliore squadra di baseball al mondo.

Una regular season di 162 partite, serie di playoff al meglio delle sette partite, incontri che terminano così a tarda notte da essere denominati “dormi quando sei morto”.

Oliver Stone dichiarò presentando il suo film Any Given Sunday: “il baseball è come l’America vorrebbe essere, il football è come l’America è”. La stagione di baseball non s’è interrotta nemmeno durante le due guerre mondiali. Si ricordano solo due interruzioni, il lungo sciopero dei giocatori e l’11 settembre.

Fu proprio una partita dei New York Yankees in quello stadio nel Brox sulla 161esima a segnare un momento importante per tutti quelli colpiti da quella tragedia umana. Il baseball è il passatempo nazionale. ” The one constant through all the years, Ray, has been baseball. America has rolled by like an army of steamrollers. It has been erased like a blackboard, rebuilt and erased again. But baseball has marked the time.”

La citazione cinematografia è doverosa.
Perché proprio in questi giorni sulla piattaforma di Netflix hanno debuttato due titoli. Turnaround è un documentario di poco meno di mezz’ora. Da guardare, tutto d’un fiato. Anche dopo quelli che sembrano i titoli di coda e non lo sono. Uno di quei racconti da guardare e ascoltare, poi pensarci su un po’ e poi raccontarne agli amici.

Trea Turner è appena arrivato ai Phillies, nella città del “Brotherly Love” a giocare da interbase (shortstop) per un contratto da oltre 200 milioni per 10 anni. I tifosi credono d’aver finalmente una squadra per puntare al Pennant e perché no alle World Series.

Turner entra in una spirale sportiva negativa. Gioca male, poi gioca peggio e le sue prestazioni iniziano a costare vittorie alla squadra. Il pubblico di Filadelfia che non è esattamente orientato all’educazione vittoriana, quando gioca solo male lo fischia, quando gioco peggio l’intero stadio lo copre d’insulti.

Diciassette volte in battuta, zero valide. Si vocifera che l’organizzazione sia pronto a sbarazzarsene e mangiarsi quel contratto oneroso. Jon McCann, ‘The Philly Captain’, uno tifoso dei Phillies con un canale YouTube seguitissimo propone nella prossima partita di regalare una standing ovation ogni volta che Turner va in battuta.

L’idea si sparge a macchia d’olio. L’idea di regalare a Turner un momento di “Not tough love, but love love”, attraversa tutti i media e c’è perfino gente che arriva da tutta la Pennsylvania per vederlo finalmente battere una valida.

Vi ricorda che questa è anche la città di Rocky  vero?

Quando Trea Turner arriva al piatto, tutto lo stadio s’alza in piedi. Sugli spalti ci sono solo striscioni d’incitamento. 42 mila spettatori in una incredibile “full house” quella sera regalano a Turner il momento di svolta di una stagione che da quel momento diventerà straordinaria. Non solo l’interbase dei Phillies mette finalmente a referto una valida, butta due giocatori a casa, 2 RBI.

Da lì in poi la stagione è un crescendo. Ma forse v’ho raccontato anche troppo.

Guardatelo, rubatelo, fatevi prestare l’account. Non importa come ma Turnaround è una di quelle favole moderne sportive che non potete non conoscere.

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