Domenica e linee narrative

Covid 19 e Nazionale Italiana maschile. Si eclissano così, a causa di forza maggiore, i due appuntamenti su Sky Sport per il futsal nazionale. L’estensione italiana dell’ammiraglia di Rupert Murdoch, rimpiazza nel palinsesto gli eventi con la pallamano. Fær Øer – Italia, in onda su Sky Sport Arena. Ad ogni disciplina le sue isole, più o meno esotiche.

Alle 20.45, c’è Juventus – Udinese. Perché dovrei guardarla?
Breve elenco delle linee narrative che mi vengono proposte dai media.
Juventus:

  • Dybala titolare, in rotta con la società sulla questione contratto.
  • Allegri e la sua Juventus che “gioca male”
  • Bentacour e Arthur a centrocampo

Udinese:

  • Pozzo asserisce che la sua squadra deve rincorre un posto in Europa
  • (ha cacciato per questo il precedente allenatore)
  • Ha battuto la Juventus all’andata facendo precipitare la crisi degli altri bianconeri

Nessuna di queste possibili linee narrative, rendono felici gli addetti stampa delle squadre convolte. Alcuni irritano decisamente giocatori e dirigenti. Esistono però e vengono percorse, perché entrambe le parti sono edotte sulla loro reale funzione. Generano attenzione. Quella che gli anglosassoni chiamano “Air Time”. Il tempo speso davanti allo schermo, qualsiasi schermo. La capacità di attirare e capitalizzare, il tempo che il pubblico spende, seguendo un certo tipo di prodotto. Fenomeno che genera denaro, nella forma di inserzionisti pubblicitari.

Cosa accade nel futsal?
C’è un assunto indispensabile da chiarire. Le società sono abituate a “pagare per farsi dire messa”. Ricordate l’antica usanza dell’obolo, per far ricordare dal sacerdote di turno, durante la messa, il nome del vostro caro defunto?
Esattamente quella, ricevuta compresa.

Qual è il destino quindi, delle linee narrative del futsal, con questa pratica?
Diventano irrilevanti.
Eccovi un esempio di mal pratica, calcettistica. Contrapposta a quella abitualmente posta in essere nel calcio.

Walter Mazzarri, annuncia attraverso i suoi social di essersi dimesso. La panchina del Cagliari resta vacante alla vigilia dell’incontro con la Fiorentina.
Cosa accade in un normale contesto d’intrattenimento sportivo?

Scoppia un putiferio. Articoli, talk radio, podcast, fanzine. Salotti su Sky Sport per analizzare nei dettagli la situazione e i risvolti possibili. Decine di ore di trasmissione devote a sviscerare ogni particolare, ad ipotizzare qualsiasi ragione. Dissidi, divergenze, le più svariate questioni. I portali dedicati ad ambiti specifici analizzano sia l’aspetto tattico e tecnico, che quello finanziario, di questa svolta improvvisa.

Nel calcio a cinque?
Poche righe. Qualche vago riferimento al bene della società, della squadra. Seriamente? Davvero?

Se ci si sofferma davvero a riflettere, non è la dichiarazione delle parti in causa, il vero problema. Lo è la totale mancanza d’approfondimento, di chi nel futsal, ambisce anche a comunicare. A qualcosa che non sia la mera trasmissione di informazioni, che in questo particolare momento, non è nemmeno necessaria.

La filiera delle notizie non ha più bisogno di un intermediario per arrivare al pubblico, non necessità di un mero veicolo. Quel treno è passato da una decina di anni, da cinque almeno non esiste nemmeno più quella linea. Utilizzare certi strumenti, artifici di comunicazione, è come vendere lo sbarco sulla luna di Ares come se non ci fosse mai stato il programma Apollo.

In un futsal popolato da chi confonde l’opinione con i fatti, la polemica con la riflessione. Resta poco spazio di sviluppo. Circondato com’è il movimento da quelli che derubricano tutto quello che non comprendono, come le critiche, a mero fastidio. Le giustificano non cercando una ragione ma una scusa. Questi però, hanno già la loro pena.

Il vero castigo di chi compra le lodi è che finisce col credere, alle lodi pagate.

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