The Manchurian Candidate

La notizia circolava da tempo dei corridoi pieni di spifferi al numero civico 25 di via Tiziano. Il presidente Bergamini non cercherà un secondo mandato. In una lunga lettera di commiato, un testamento politico, il presidente uscente rivendica giustamente con orgoglio d’aver traghettato l’organizzazione fuori da una condizione economicamente e politicamente precaria. D’averla resa solida e così d’aver saldato il suo debito personale con la disciplina.

La narrativa economica si basa sui numeri ed è facilmente riscontrabile. Quando però nella lettera ci si avventura in quella sportiva ci si riferisce ad una riforma che “ha generato risultati positivi in termini di abbassamento dell’età media e scoperta di nuovi talenti“. L’ormai presidente uscente probabilmente non è stato messo al corrente dei recenti rinnovi nella Serie A maschile. Questa riforma abbassa così l’età media, da vedere costantemente in campo giocatori ultra quarantenni.

Oggi sono diventati giocatori protagonisti in Serie A e a livello internazionale“. Con tutto il rispetto possibile, ma di quale protagonismo parla il presidente? Nelle competizioni UEFA a livello di club siamo surclassati anche dai club di Malta, in quella FIFA non riusciamo a qualificarci nemmeno al mondiale. Esattamente protagonisti di cosa?
Il passaggio che preferisco è: “Siamo andati vicini al primo, storico, mondiale femminile di futsal“, non devo sottolineare vero che “andare vicino” conta solo a bocce? Candidarsi non è un successo, è un processo.

Sicuramente il quadro politico negli ultimi mesi aveva aperto ad uno scenario come questo. Le ripetute assenze del Presidente Bergamini, molto rumorosa quella alle finali scudetto della serie a maschile, hanno fatto il paio con un vicepresidente vicario che nella prima parte della legislatura era molto vicino al presidente salvo poi sfocarsi sullo sfondo.

Il numero 25 di via Tiziano è per certi versi un salone da parrucchiera, nel quale si lavora molto sicuramente ma nel quale le voci girano spesso impazzite. Si prospetta all’orizzonte uno scenario politico che vedrebbe Castiglia candidato alla presidenza sostenuto dallo stesso gruppo che ha eletto Bergamini. La vicinanza del consigliere siciliano al vicepresidente vicario Todaro rinsalderebbe così il ticket elettorale che potrebbe aver perso consensi nel corso della legislatura.

A questa governance si rimprovera soprattutto la Riforma Bergamini del tutto assente dal programma con il quale il presidente uscente s’era candidato. Intorno a questo malcontento generale, rafforzato dalla crisi numerica d’iscrizioni ai campionati, in terra d’Abruzzo sembra abbia permesso aggregare un gruppo pronto a offrire un’alternativa elettorale nella prossima Assemblea Elettiva.

Le elezioni politico sportive sono un esercizio di democrazia più simili alle Idi di Marzo se siete un Giulio Cesare qualsiasi. In quel frangente l’unica discriminante è l’opportunità. Si valuta il vantaggio sostanziale, in termini di deroghe ad esempio o di probabili nuove norme, che è possibile ottenere appoggiando quel particolare candidato.

È una semplice sommatoria d’interessi particolari e personali, spesso ammantata e raccontata come fosse un bene comune.

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