Caffè Corretto – Il fallo di Iuliano

Si è appena conclusa una domenica di sport.
I Patriots schiantano i Jets, per il ventesimo anno di fila. Il derby d’Italia si conclude con un pareggio su rigore, discusso nonostante il VAR. Perché non c’è campionato di serie a che si rispetti senza le polemiche.

Talvolta la polemica, intesa come semplice controversia, è necessaria: ogni diatriba accesa è fertile, se affrontata con spirito di comprensione, con la volontà di capire e far capire – con la possibilità concreta di un vincere che non è convincere.

In uno sport diverso dal calcio, ma che si gioca su un campo, con la palla e le porte con le reti, la capolista pareggia soffrendo con l’ultima della classe, prima della Champions. Una delle candidate al titolo ha solo 4 punti e una grossa cifra in meno in banca. Basterebbe fermarsi qui, per alimentare la conversazione su questo sport, per settimane.

Invece nulla. Non è che il futsal non abbia il suo “gol di Turone” o il “fallo di Iuliano”, semplicemente le fanzine dei presidenti, scelgono di non parlarne. Di non abbracciare la controversia come volano per la discussione. In effetti, non si discute affatto, mai. Con la rara eccezione delle elezioni politico – sportive.

Quindi si possono scrivere certe dichiarazioni

Ha preso il via il campionato nazionale under 19, maschile. Con una prima fase territoriale e poi le finali nazionali.
Ai nastri di partenza, 186 società. Centoottantasei. Divisi in 16 gironi. Sedici. Nell’altra metà del cielo, le iscrizioni sono terminate il 15 Ottobre. Sembra che si registrerà il record di iscrizioni, 21. Ventuno. Sarebbe facile fare ora del sarcasmo, asserendo che quando le iscritte dell’anno precedente sono 16, è facile registrare record. Ventuno squadre non sono poi 21 società. Così, per porre l’accento sulla differenza tra comunicazione e propaganda.

Dovrebbe rappresentare ad esempio un punto di dibattito, la semplice costatazione, che sono 4 delle società di Serie A femminile hanno una squadra under 19 iscritta al campionato di categoria. Per poi estendere la conversazione, il confronto, alla penuria di talento in generale, nato sul suolo della madrepatria italica.

Da sempre, Kom igen Sverige

Ho ritrovato con piacere la mia fede sportiva nella Svezia di Futsal mentre cercavo di seguire il Main Round. Sentendomi proiettato in un altroverso nel quale non era stata inventata nemmeno la radio.
Archiviato per le azzurre, l’europeo di categoria. Al momento a meno di dichiarare guerra alla Spagna, come nazione e quindi per motivi geopolitici non essere incluse nel girone della Roja, resteremo ancora a guardare l’Europeo, dalla UEFA TV. Potremmo anche dichiarare guerra al Portogallo, così da capitare in un girone con Finlandia, Slovacchia Ucraina.

La UEFA ha pubblicato un riassunto statistico di questa prima fase, i numeri raramente si prestano ad interpretazioni. Sebbene sia cosciente che numerologia attiene all’esoterismo e non alla statistica. Non m’ha colpito tanto la quantità di tiro in porta di Loth. Quanto piuttosto un numero che non è in quel riassunto.


Presenze in nazionale. Sul mio feed social, m’appare una sorridente Janice ha appena festeggiato le 50 presenze in nazionale portoghese. Anni 23. Fifò, sua compagna di squadra, che di anni ne 21, ne conta già 37. Trentasette.

Il mio cliente di Sky Sport di riferimento, quello che guarda anche il salto dal trampolino fisso da Putignano (Sky Sport Arena), ieri s’è rifiutato categoricamente di guardare Pescara – L84. Mi ha prima liquidato con un “devi vedere che gol ha fatto Salah”, perché era il sessantesimo minuto di Manchester United – Liverpool. Quando ho riprovato mi ha rivolto un sorpreso: “non vuoi vedere beccare la Roma?”. C’era Roma – Napoli di Serie A.

M’ha concesso qualche minuto finale, solo perché ho insistito con un ” ‘sta a vince il Pescara” come se fosse un avvenimento inusuale e quindi da non poter perdere. Quasi dimenticavo, con sprezzo della mia incolumità e di quella della mia attrezzatura ero a bordocampo di una partita di C abruzzese. Quella però è una storia che vi racconterò.

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