Caffè Corretto – In Quadrupedia

Lunedì. Uno di quelli con le mattine cortissime. Pieno del suono delle tazze, tazzine e colazioni ma anche dell’odore delle nuvole. Un po’ day after ma un po’ sicuramente inizio, nuovo inizio. In attesa che sia, che si vinca qualcosa non importa cosa né come.  Con nelle orecchie alcune delle cronache delle dirette streaming del calcio a cinque. Esistesse una rubrica stile “I commenti possibili” Gialappa’s dei tempi d’oro sarebbero ospitate lì senza dubbio.

Così questo futsal, che tenta maldestramente di togliersi di dosso quell’apparenza di fuSTal, marcia sicuro verso le sue Finals di Coppa Italia. La Coppa soprattutto per chi la alzerà al cielo di Policoro quanto di Genova sarà la panacea di tutti i mali. Lo spettacolo del futsal.

Lunedì, quello dopo le gare, dovrebbe essere il giorno nel quale si chiede conto dei “dettagli”, se hanno fatto davvero la differenza, se la “svolta” è arrivata. Non accade e nella settimana successiva la liturgia basata sulla sacra trinità: “dettagli, famiglia, impegno” si ripeterà, identica a se stessa.

Non cambiano le abitudini anche quelle pessime, così come non cambiano le squadre. Come vi potrebbe ripetere “acciughina” Allegri: le squadre che vedete a Novembre sono quelle che vedrete per il resto della stagione. Le prestazioni generali degli atleti difficilmente si modificano a tal punto da segnare un netto miglioramento. Piuttosto è possibile un peggioramento, chiedete all’Arsenal di Arteta, quello che s’è visto sfuggire il titolo precipitando mentalmente e fisicamente nelle ultime giornate.

Spesso basta un pareggio, casomai contro una diretta concorrente per far strombazzare un “siamo sulla strada giusta”. Quella stessa che ha portato pochissime vittorie, quella che ha ingenerato un cambio d’allenatore che non ha giovato alla causa? Il calcio a cinque italiano è una di quelle discipline nella quale resiste ancora la figura del mister come ammennicolo.

I rapporti di forza nel calcio a cinque italiano sono soprattutto economici, chi spende di più rastrella più talento. Ora grazie alla governance attuale, s’alzeranno anche i prezzi degli under 23. Se poi esaminate più da vicino il caso della Seria A femminile, dovete aggiungere l’elemento della scarsità di vero talento straniero reperibile e l’esiguo numero di giocatrici, che a fronte di un buon numero di praticanti non genera abbastanza talento.

Si formano così gerarchie ben definite, difficili da scardinare a meno di massicci esodi di giocatori verso nuovi lidi. Quei famosi progetti che durano lo spazio di una manciata di anni, spesso non più di tre. Non resta che attendere questo lungo preambolo filo alle sfide di calcio a cinque che assegnano qualcosa, tipo una coppa. La Coppa Italia. Una per categoria, perché una coppa non si nega mai a nessuno, almeno nel fuSTal.

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