Crisi diplomatica nel futsal: Baltici contro Bielorussia per l’Europeo 2026

La crisi diplomatica che scuote l’Europeo di calcio a 5: Lituania e Lettonia contro la Bielorussia

na tempesta diplomatica senza precedenti sta investendo il mondo del calcio a 5 europeo. Lituania e Lettonia, nazioni co-organizzatrici del prossimo Campionato Europeo previsto dal 20 gennaio al 7 febbraio 2026, hanno lanciato un ultimatum alla UEFA: la Bielorussia non potrà giocare sul loro territorio.

La qualificazione della nazionale bielorussa, che ha dominato il Gruppo 2 superando Italia, Finlandia e Malta, ha scatenato una crisi che va ben oltre lo sport. Il presidente della Federazione lituana di calcio, Edgaras Stankevičius, ha dichiarato senza mezzi termini all’emittente TV3: “Non giocheremo contro di loro e non saranno i benvenuti in Lituania. La mia posizione su questo punto sarà inflessibile”.

Sulla stessa linea il suo omologo lettone, Vadims Ļašenko, che all’agenzia LETA ha affermato: “Non possiamo, né legalmente né eticamente, ospitare un evento in Lettonia con la presenza della Bielorussia”.

Un intricato scenario legale e politico

La questione non è solo una scelta politica. La Lettonia ha in vigore una legislazione che vieta esplicitamente alle proprie rappresentative nazionali di affrontare squadre russe o bielorusse, indipendentemente dalla bandiera sotto cui competono. La legge proibisce inoltre l’organizzazione sul territorio lettone di eventi sportivi che includano rappresentanti di questi due paesi.

La Lituania, pur non disponendo di un divieto formale, ha adottato una linea rigida che rifiuta ogni confronto con la Bielorussia, in risposta al sostegno del regime di Lukashenko a Putin. “Nel nostro caso esiste solo una forte raccomandazione di non affrontarli”, ha precisato Stankevičius. “Ciò che realmente necessiteremmo è un quadro normativo che impedisca l’ingresso nel paese di rappresentanti bielorussi, anche se dotati di visti ottenuti in altre nazioni”.

L’Ucraina si unisce al fronte del rifiuto

Ad aggravare la situazione, anche l’Ucraina – già qualificata al torneo – si appresta a schierarsi con i paesi ospitanti. Secondo fonti vicine alla federazione, il presidente Andriy Shevchenko intende opporsi fermamente alla partecipazione bielorussa.

Il caso riporta alla memoria episodi recenti: nel febbraio 2023, la Lituania si rifiutò di affrontare la Bielorussia nelle qualificazioni al Mondiale di futsal in Uzbekistan. Solo dopo minacce di sanzioni da parte della FIFA si giunse a un compromesso, con le partite disputate in territorio neutrale ad Erevan, Armenia.

Diverso l’esito nel maggio 2024, durante le qualificazioni all’Europeo femminile: il rifiuto lituano costò alla federazione una sconfitta a tavolino in entrambe le gare (3-0 e 0-3) e una multa di 5.000 euro.

La UEFA cerca una soluzione diplomatica

Fonti interne alla UEFA confermano che l’organismo calcistico europeo non intende cedere alle pressioni politiche né escludere la Bielorussia dalla competizione. La soluzione più probabile prevede che la nazionale bielorussa disputi i propri incontri in paesi limitrofi come Polonia o Germania.

Meno plausibile, ma non esclusa, l’ipotesi di individuare nuovi paesi organizzatori a soli nove mesi dall’evento. Il sorteggio, già programmato per il 24 ottobre a Kaunas, terrà comunque conto dell’impossibilità di far incontrare Ucraina e Bielorussia, in linea con le decisioni del Comitato Esecutivo UEFA.

La reazione bielorussa

Da Minsk sono giunte reazioni contrastanti. Il commissario tecnico Alexander Chernik ha invocato una separazione tra sport e politica: “Voglio che lo sport serva ad unire e che la politica resti in secondo piano. Quando i finlandesi si sono rifiutati di stringerci la mano, questo ci ha solo reso più forti”.

Più dura la posizione del viceministro dello Sport, Aleksandr Baraulya: “Questa situazione contraddice tutte le norme delle federazioni internazionali. Probabilmente sarà necessario adottare misure specifiche o trasferire l’evento, poiché si stanno violando i diritti dei paesi qualificati”.

Un Europeo ancora da definire

Con la qualificazione della Spagna, guidata da Jesús Velasco, sono già tredici le nazionali che hanno staccato il biglietto per la manifestazione: oltre ai paesi ospitanti (Lituania e Lettonia), hanno ottenuto il pass Armenia, Bielorussia, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Ucraina e appunto la Spagna.

I quattro posti rimanenti verranno assegnati attraverso i playoff di settembre, che vedranno coinvolte Bosnia-Erzegovina, Belgio, Ungheria, Georgia, Italia, Kazakistan, Romania e Slovacchia. Gli accoppiamenti saranno annunciati il 21 maggio.

Mentre il calcio a 5 continua a organizzare il suo futuro sportivo, la crisi diplomatica rischia di trasformare questo Europeo in un evento senza precedenti nella storia recente dello sport europeo. La decisione finale della UEFA è attesa nei prossimi giorni, ma qualunque essa sia, potrebbe avere ripercussioni ben oltre i confini del futsal.

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