Storico! Bielorussia qualificata.

Storico, l’aggettivo istituzionale d’elezione per questo nuovo corso del futsal. La partita della nazionale italiana di futsal in quel di Malta è a suo modo storica. La Bielorussia non si qualificava per l’europeo di specialità dal 2010. Tecnicamente la Bielorussia non dovrebbe nemmeno esserci in una competizione UEFA o FIFA. Si tratta nei fatti di una nazione co-belligerante in Ucraina, Aljaksandr Lukašėnka è uno dei fantocci di Vladimir Putin.

Torniamo però alla disciplina. Quella della Bielorussia è la sua seconda partecipazione dal 1996, anno della sua “fondazione”. Nove milioni d’abitanti, un PIL da 60 milioni di euro, questi alcuni dati della squadra che ha vinto il girone, costringendo l’Italia di futsal ai playoff.

Nella nota stampa ufficiale della FIGC si viene subito informati che a Fasano, in occasione della partita con la Finlandia, ci sarà il tutto esaurito. Duemila spettatori la capienza dell’impianto. È davvero questa l’informazione importante? Non l’obbligo di battere la Finlandia per essere tra le migliori seconde? Anche se una eventuale sconfitta potrebbe qualificare allo spareggio gli azzurri.

Se questa “era una vera e propria finale”, questa sconfitta la si può depennare con tutta questa facilità? Subito testa alla Finlandia, vero. Se però ogni sconfitta viene derubricata come un accidenti del caso, mentre ogni vittoria festeggiata come una prova maiuscola di forza, quand’è che si riflette davvero sulla posizione del movimento, nel suo livello qualitativo.

Tutti amano le storie delle cenerentole sportive, quindi facile immaginare una storia nella quale gli azzurri passando dai playoff arrivano alla finale dell’europeo. Ma questa è appunto immaginazione. Per iniziare gli azzurri devono vincerlo l’eventuale playoff e poi davvero una squadra che fatica a qualificarsi può nutrire ambizioni di successo?

Davvero la nazionale italiana di futsal è relegata al ruolo di comparsa nel futsal internazionale, nonostante l’importante iniezione di oriundi? Dal 1997 al 2018, il periodo d’oro della nazionale italiana, ci sono stati due commissari tecnici in 21 anni. Successivamente si sono avvicendati 3 commissari tecnici nei successivi sei. Non è che probabilmente chi siede in panchina è meno influente di chi va effettivamente in campo?

Sacrilegio scrivere d’un movimento in difficoltà tecnica, parlarne in tono minore. Only good vibes, direbbero gli anglosassoni. Il campionato più competitivo, lo sport più spettacolare, la disciplina in espansione. Una nella quale la meglio gioventù (oddio proprio giovani non sono) non batte un paese che esiste per concessione.

Sconfitta da archiviare in fretta. Non sia mai che se ne parli, che s’analizzi, che si trovino delle ragioni che non siano un accidenti del fato. Se tutto quello che serve nel futsal in versione tricolore per vincere è il “culo” allora…

Buona Fortuna, Futsal.

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