Se c’è qualcosa nel calcio a cinque d’italico flavore che non manca mai, sono i presidenti che decidono che i social, in particolare quello dei “vecchi” aka Facebook è il luogo ideale dove esternare le proprie emozioni e posizioni. Presidenti che rispondono a tifosi, presidenti che attaccano altri presidenti, ma non solo. Non mancano i tesserati e anche ex tesserati che animano lo spazio social del calcio a 5 italiano su Facebook, in uno scambio d’insulti che nemmeno una partita di padel.
In inglese esiste un termine per indicare queste faide: beef. La parola faida è sempre sinonimo d’un evento cruento, spesso legato alla malavita per questo la rubrica che inauguriamo oggi, avrà più un riferimento al “beef” tanto caro alla cultura hip hop che alle sanguinose faide malavitose.
Se vi capita d’imbattervi in una “beef” nel calcio a 5 non solo italiano, sentitevi libera di segnalarcela pure. Allegate screenshot, sono fondamentali. La vostra identità rimarrà protetta.
Ad inaugurare questa prima puntata di “Senza Rancore” c’è la “beef” tra il presidente del Genzano e quello del Petrarca. Antefatto necessario. Il Petrarca fa ricorso dopo la partita contro il Genzano, reo di aver schierato a detta dei veneti, un giocatore che non aveva scontato la squalifica in quanto la partita precedente, quella della rissa di Pomezia, di fatto non si è mai disputata per il giudice sportivo.
Arriva la decisione, sconfitta a tavolino per il Genzano. Il presidente del sodalizio laziale non la prende proprio con decubertiana filosofia.
Apostrofa così quello del Petrarca.
Rincara poi la dose.
Per ora tutto tace sulla sponda del Petrarca. In attesa di ulteriori sviluppi, non resta che salutarci, almeno fino alla prossima “beef”.