MotoGP di Austin: La Danza dei Contrasti
Nel primo weekend del Gran Premio delle Americhe, la pista di Austin ci ha regalato un’altra classica giornata di MotoGP: un podio familiare ma un percorso tutt’altro che prevedibile per arrivarci. Una gara sprint che ha evidenziato i chiari vincitori e vinti di questa prima parte della stagione 2025.
I Fratelli Marquez: Due Facce della Stessa Medaglia
Impossibile non partire da Alex Marquez, autore di una prestazione straordinaria che gli è valsa il secondo posto. Considerando che Austin è sempre stata una pista ostica per lui, questo risultato assume contorni ancora più significativi. La sua guida è stata impeccabile, con una costanza e una precisione che sembravano mancargli nel periodo 2020-2024. La sua è una campagna finora inattaccabile.
Non da meno il fratello Marc, che nonostante una scivolata alla curva 17 – che avrebbe potuto causare un disastro coinvolgendo anche Bagnaia – ha comunque dimostrato un controllo eccezionale. Come ammesso dallo stesso Alex, Marc aveva probabilmente ancora un paio di decimi al giro in tasca. Ma Austin, anche per un maestro come lui, può sempre riservare sorprese.
Le Delusioni: KTM e Joan Mir
La KTM RC16 si sta pericolosamente avvicinando al titolo di “peggior moto in griglia”. Tutti e quattro i piloti lamentano vibrazioni di varia natura, un problema ricorrente che Pedro Acosta sottolinea essere presente “già da un anno”. È un problema che necessita di una soluzione urgente, anche se i miglioramenti sul giro secco fanno intravedere un potenziale maggiore rispetto all’anno scorso.
Joan Mir, invece, continua a rappresentare un enigma. Comprensibilmente frustrato per la carenza di velocità della Honda, il campione del mondo deve ancora dimostrare di saper portare a termine le gare con costanza. Due cadute nello stesso punto, sia in qualifica che in gara, hanno vanificato un possibile settimo posto. Come ha ammesso lui stesso, deve rischiare “un po’ più degli altri” per compensare i deficit della moto, ma Honda si augurerà sicuramente una ricalibratura del suo approccio rischio/rendimento.
La Rinascita: Quartararo e Yamaha
Ecco perché gli pagano lo stipendio che gli pagano. Fabio Quartararo ha mostrato per la terza volta in questo 2025 di essere il pilota di punta che Yamaha ha bisogno che sia. Un sesto posto dietro a un dominio Ducati (1-2-3-4-5) è un regalo prezioso per un progetto che ha avuto un inizio di stagione difficile. Nonostante i problemi di bilanciamento della M1, ancora troppo dipendente dall’anteriore, Quartararo riesce a estrarre il massimo dalla sua moto.
Le Promesse: Ai Ogura e Fermin Aldeguer
Ai Ogura continua a impressionare, con una carriera in MotoGP che sta prendendo sempre più forma. Il nono posto nella Sprint è un risultato solido, specialmente considerando una caduta in prova che aveva intaccato la sua fiducia. Con un po’ di autoironia ha commentato che “i piloti Aprilia devono svegliarsi, me compreso!”, ma la verità è che sta dimostrando di essere un pilota affidabile.
Fermin Aldeguer, dal canto suo, ha mostrato segni di crescita con una rimonta dalla 20esima all’11esima posizione, nonostante sia stato vittima innocente di un contatto tra Morbidelli e Di Giannantonio nelle prime fasi. “Penso che oggi abbiamo fatto un grande passo avanti”, ha dichiarato. Anche se il progresso sembra ancora a piccoli passi, la direzione è quella giusta.
La Tensione: VR46
Arrivare quarto e quinto è un cattivo risultato? Non proprio, ma quando Alex Marquez raccoglie podi per Gresini, è inevitabile pensare che l’altro team satellite Ducati stia sottoperformando. Parte del problema sembra essere che i suoi piloti continuano a ostacolarsi a vicenda. Morbidelli, limitato dalle vibrazioni, ha concluso la gara “decisamente non molto felice”, mentre Di Giannantonio, pur essendo in condizioni migliori, è uscito sconfitto da un duello iniziale con il compagno di squadra, condizionando l’intera sua gara.
Conclusioni
Questo primo appuntamento di Austin ci ha offerto uno spaccato chiaro delle dinamiche di potere in questo inizio di stagione 2025. I fratelli Marquez continuano a impressionare, mentre alcuni team storici cercano di ritrovare la strada giusta. Le giovani promesse iniziano a farsi notare, ma la vera domanda rimane: quanto durerà ancora il dominio Ducati, e chi sarà il primo a spezzarlo?