Yuki Tsunoda in ascesa: può risolvere il dilemma del secondo pilota della Red Bull?

Yuki Tsunoda (Racing Bulls) ha fatto parlare di sé al GP d’Australia. In qualifica è arrivato quinto, a soli due decimi da Verstappen, e in gara ha tenuto testa alle Ferrari. Peccato che la strategia gomme, sbagliata col cambio repentino del meteo, gli abbia rovinato la corsa e i punti che sembravano quasi al sicuro. Dall’altra parte, Liam Lawson (Red Bull Racing) ha avuto un weekend da dimenticare: eliminato in Q1, ha trascorso la gara in fondo al gruppo, finendo pure fuori pista dopo essere stato doppiato. Horner, il suo team principal, ha provato a tirare su il morale al ragazzo. Sottolineando un suo giro veloce in condizioni migliori, ma è difficile nascondere le difficoltà della sua seconda guida.

Lawson, che non conosceva il tracciato di Melbourne e ha perso le prove libere per un problema tecnico, non ha cercato scuse: “Non è questione di adattamento all’auto, sono solo stato lento”. Horner gli ha dato manforte, dicendo che “questo weekend non lo rappresenta”, ma ammettendo che a Shanghai, con lo sprint race e un circuito nuovo per lui, sarà ancora dura. Però, come insegna la storia (tipo Coulthard con la McLaren nel ’96), a volte i piloti hanno bisogno di tempo per ingranare.

La vera sorpresa è stata Tsunoda, che nonostante il caos strategico (prima lo chiamano ai box troppo tardi, poi lo lasciano fuori con le gomme sbagliate sotto la pioggia) non ha perso la calma. Anzi, dopo la gara, con la squadra giù di morale, ha detto: “Ragazzi, sfortuna… abbiamo il ritmo, rifacciamoci alle prossime gare”. Roba da far rimpiangere alla Red Bull di non averlo già promosso, considerato che da anni lo snobbano per il suo carattere “troppo emotivo”.

Se Tsunoda continua così, però, alla Red Bull dovranno farsi qualche domanda. Lawson ha bisogno di tempo, ma se Yuki tiene botta e magari a Shanghai brilla di nuovo, la pressione salirà. Per ora, Horner cerca di calmare le acque: “Lawson avrà altre chance”. Intanto, però, Tsunoda dimostra di essere pronto a dare una mano a Verstappen nella lotta al titolo… se solo glielo lasciassero fare.

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