Tokyo Series

Suona un po’ come uno titolo della serie di film Fast and Furious. È invece la serie di incontri che la Major League of Baseball disputerà in Giappone. Si dall’altra parte d’un intero oceano quella Pacifico. Perché? La prima ragione è raggiungere gli appassionati dove risiedono fisicamente.

Si, in Giappone il baseball è un affare serissimo. La Nippon Baseball League muove interessi economici importanti. Nella terra del Sol Levante, la Puro Yakyū, come è chiamata dagli indigeni, è un’autentica fornace di campioni. Per offrirvi una misura del successo sportivo del baseball giapponese ecco una lista di atleti cresciuti nella NBL che ora giocano da professionisti nella Major League Baseball.

Los Angeles Dodgers: Shohei Ohtani (DH/RHP), Yoshinobu Yamamoto (RHP), Roki Sasaki (RHP)
Chicago Cubs: Seiya Suzuki (RF/DH), Shota Imanaga (LHP),
Boston Red Sox: Masataka Yoshida (OF/DH)
San Diego Padres: Yu Darvish (RHP), Yuki Matsui (LHP)
Los Angeles Angels: Yusei Kikuchi (LHP)
Detroit Tigers: Kenta Maeda (RHP)
Baltimore Orioles: Tomoyuki Sugano (RHP)
Washington Nationals: Shinnosuke Ogasawara (LHP)

La Puro Yakyū ha un giro d’affari che varia negli anni tra i 1.24 miliardi di euro e i 3.1, si miliardi di euro. La forbice dei guadagni per un team giapponese di baseball è tra i 62 e i 248 milioni di euro. Questi numeri dipingono a tratti molti ampi un mercato solido, con margini importanti a livello finanziario.

Per questo la MLB è sbarcata in Giappone, con le sue partite. Se c’è qualcosa che ha sempre contraddistinto il baseball a stelle e strisce moderno è il suo approccio aggressivo al marketing. È stata la prima lega professionistica a istituzionalizzare le memorabilia. Con tanto di certificato di qualità. Esiste un enorme mercato per qualsiasi oggetto che abbia una relazione con il gioco.

Il baseball soffre come tutti gli sport tradizionali il peso di una fan base che non ringiovanisce demograficamente. Per la Tokyo Series la MLB ha realizzato alcune partnership con l’intento di rivolgersi ad un pubblico molto giovane, ad esempio quello in età scolare.

Demon Slayer, la serie manga prima e anime poi è un enorme successo mondiale.

Nota a Margine. Se non avete nessuna idea di cosa sia Demon Slayer, ecco è proprio questo il punto. Siete la demografia che invecchia. Fine Nota a Margine.

Il partner ideale quindi per creare un legame che generi attenzione. L’intento è quello di rivolgersi ad un pubblico vagamente cosciente del baseball ma estremamente focalizzato su Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba. Una serie che dal 2016 in poi ha generato un fiume di denaro.

L’unica via di salvezza per gli sport tradizionali è creare un legame nuovo, indirizzato ad un pubblico NON fidelizzato. La linfa vitale degli sport di successo non sono gli atleti, che contano eh, sono gli appassionati. Senza seguito il “vostro” sport può essere il più bello del mondo ma non importa a nessuno.

La Kings League è in questo momento l’estrema dimostrazione di questo assioma. La Kings League sbatte in faccia a molti attori degli sport tradizionali, soprattutto minori che non c’è bisogno di uno sport spettacolare, ma di uno spettacolo di sport.

L’ha capito la MLB, la NBA, la UEFA Champions League, perfino la granitica FIFA, la NFL. C’è bisogno d’un linguaggio nuovo, di una nuova “fotografia” se si vuol attrarre un nuovo pubblico. Certo si può anche restare in fila per il gettone dell’ottovolante, oppure al bar a raccontarsi quando si stava meglio quando si stava peggio. In fondo in cima non c’è posto per tutti.

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