Lando Norris vs Max Verstappen 2025

Verso la fine della stagione 2024 di Formula 1, dopo che Max Verstappen aveva reso matematicamente irraggiungibile il titolo piloti per Lando Norris. In molti s’interrogarono su cosa servisse a Norris per migliorarsi nel 2025. Oltre a discutere degli squilibri tattici creati dal dominio iniziale della Red Bull o della relativa inesperienza di Norris nel duellare col pilota più aggressivo del paddock, un altro tema emerse: Norris avrebbe davvero bisogno di un’auto superiore per un’intera stagione per battere Verstappen?

Norris ha sempre parlato di Verstappen con toni quasi reverenziali, definendolo ripetutamente “il miglior pilota al mondo”. Del resto, Verstappen ha quattro stagioni in più in F1, quasi il doppio dei Gran Premi disputati (210 vs 129), 63 vittorie contro le 5 di Norris e quattro titoli mondiali. Ma oltre ai numeri, è il vantaggio psicologico a fare la differenza. Norris crede fermamente nelle sue capacità e la sua velocità è fuori discussione. Tuttavia, c’è un abisso tra credere di poter vincere e sapere di poterlo fare. Verstappen lo sa.

L’esordio del 2025 sembra confermare questa teoria. La McLaren è partita con un chiaro vantaggio, soprattutto nella gestione degli pneumatici, che le ha garantito decimi in condizioni asciutte a Melbourne. Ma su pista bagnata, Verstappen ha minacciato seriamente la vittoria, finendo a un secondo da Norris nonostante una Red Bull inferiore. Norris, pur meritando il successo (pole e vittoria con l’auto più veloce), ha mostrato momenti di fragilità, incluso un testacoda al Turn 12 sotto l’acquazzone.

Verstappen, invece, ha guidato con la freddezza tipica dei campioni: in qualifica è stato il più vicino alle McLaren, ha pressato Norris all’inizio e alla fine della gara, e durante il caos della pioggia ha mantenuto un tono radio tranquillo mentre ritardava il pit-stop per intermedie. Se la sorte gli avesse sorriso, avremmo parlato di un’impresa alla Senna o Schumacher. Invece, Norris ha vinto, ma con la sensazione che Verstappen abbia comunque brillato di più.

Storicamente, piloti come Senna, Schumacher, Alonso e Hamilton hanno vinto gare con auto non dominanti, dimostrando quell’“aura” che Norris ancora non possiede. A Melbourne, Verstappen ha sfruttato ogni errore: quando Norris ha perso tempo al Turn 6, la Red Bull ha subito attaccato con il DRS, costringendo persino l’ingegnere McLaren a esortare Norris: “Non esagerare, l’auto è sufficiente”.

La Red Bull RB21, nonostante i problemi di bilanciamento (sottosterzo in bassa velocità) e una pre-stagione caotica, resta una minaccia. Horner sostiene che l’auto sia più “calma” della precedente, ma i dati mostrano che Verstappen sta forzando l’entrata in curva, surriscaldando le gomme posteriori. Se la Red Bull risolverà questi problemi, il vantaggio McLaren potrebbe svanire.

Norris, intanto, deve capitalizzare ogni punto ora. La McLaren ha osato con un design aggressivo per il 2025, ma la storia insegna che quando le auto si equivalgono, è Verstappen a fare la differenza. Norris sta crescendo, ma il campione olandese, con la sua determinazione spietata e quella sicurezza interiore che solo i grandi hanno, rimane l’uomo da battere. Per ora.

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