Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, è al centro di aspre critiche per il suo “evidente fallimento” nel rispettare gli impegni chiave assunti durante la campagna elettorale. La situazione si è ulteriormente aggravata a seguito di una controversia pubblica scoppiata dopo l’esclusione di alcuni membri da una recente riunione del Consiglio Mondiale dello Sport Motoristico (WMSC). David Richards, presidente di Motorsport UK, ha accusato la FIA di aver imposto una sorta di “ordine al silenzio” e ha minacciato di ricorrere a vie legali contro l’organizzazione.
La disputa è nata quando Richards e altri rappresentanti della FIA, tra cui il vicepresidente per lo sport Robert Reid, sono stati esclusi da un recente incontro del WMSC per aver rifiutato di sottoscrivere un nuovo accordo di riservatezza. Volto a mantenere segreti i dibattiti interni. Richards ha espresso il suo disappunto in una lettera formale inviata ai membri di Motorsport UK. Accusando Ben Sulayem di non aver mantenuto le promesse fatte durante la sua candidatura.
Sostegno iniziale
Richards ha ricordato di aver inizialmente sostenuto Ben Sulayem nella sua corsa alla presidenza nel 2021. Convinto dalle sue dichiarazioni di voler essere un “presidente non operativo”. Delegando la gestione quotidiana della FIA a un team esecutivo professionale e garantendo trasparenza e standard elevati di governance. Tuttavia, Richards ha sottolineato che, negli ultimi tre anni, queste promesse non sono state rispettate. Ha citato, tra l’altro, le dimissioni o i licenziamenti di diversi membri di spicco della FIA in circostanze poco chiare. La riduzione dell’autonomia dei comitati di revisione ed etica, e la rimozione del rappresentante del Regno Unito e del presidente del comitato di revisione dopo che avevano sollevato obiezioni.
Un altro punto di critica riguarda l’uso sempre più frequente del voto elettronico durante le riunioni del WMSC. Che secondo Richards limita il confronto e il dibattito su temi cruciali. Ha definito il nuovo accordo di riservatezza un “imposizione al silenzio”. Esprimendo preoccupazione per il fatto che possa essere applicato in modo arbitrario, con sanzioni immediate di 50.000 euro per eventuali violazioni e la minaccia di risarcimenti non quantificati.
Richards ha inoltre affermato che l’accordo di riservatezza contrasta con gli Statuti della FIA e contraddice i principi di trasparenza promessi durante la campagna elettorale di Ben Sulayem. Ha chiesto che la questione fosse discussa apertamente durante il WMSC. Ma la sua richiesta, insieme a quella di altri membri che la pensavano allo stesso modo, è stata respinta. Portando alla loro esclusione dalla riunione. Richards ha sottolineato che questa decisione viola gli Statuti della FIA, che garantiscono a tutti i membri eletti il diritto di partecipare alle riunioni.
l’azione legale
Motorsport UK, supportata da consulenti legali francesi, ha contestato formalmente le azioni della FIA. Ponendo una serie di domande specifiche sulla legittimità dell’accordo di riservatezza e sull’esclusione dei membri. Richards ha avvertito che, in assenza di risposte soddisfacenti, si procederà con ulteriori azioni legali.
Richards ha ribadito l’importanza di garantire che la FIA rispetti i propri obblighi. Soprattutto in un anno in cui si deciderà se riconfermare l’attuale presidente o eleggere un nuovo leader. Ha dichiarato di voler continuare a rappresentare gli interessi della comunità internazionale degli sport motoristici, promuovendo trasparenza e buona governance.
La FIA, pur avendo preso atto della lettera di Richards, ha replicato ribadendo la necessità di proteggere le informazioni riservate. Definendo l’accordo di riservatezza una pratica comune nelle organizzazioni. Un portavoce ha dichiarato che tali misure sono state approvate dalla maggioranza dei membri del WMSC e sono essenziali per salvaguardare gli interessi normativi e finanziari della FIA. Nonché per sostenere gli obiettivi comuni di crescita e innovazione nello sport motoristico.