L’ultima giornata di test della Formula 1 ha visto George Russell della Mercedes conquistare il miglior tempo, mentre Carlos Sainz della Williams si è posizionato in cima alla classifica complessiva. Tuttavia, i tempi sul giro più veloci non raccontano tutto. Ecco un’analisi dettagliata delle principali scoperte emerse durante i tre giorni di test in Bahrain, basata su osservazioni a bordo pista, analisi approfondite dei giri e dichiarazioni di team e piloti.
Red Bull in difficoltà
Nonostante Max Verstappen abbia chiuso al secondo posto nell’ultima giornata, la Red Bull ha mostrato diverse criticità. Giovedì, una perdita d’acqua ha limitato le sessioni di Liam Lawson, mentre venerdì sono emersi problemi di sottosterzo e sovrasterzo. Verstappen ha dedicato molto tempo a testare diverse configurazioni, perdendo preziosi giri in pista. Fino all’ultimo momento, il team ha condotto analisi aerodinamiche utilizzando flo-vis sulle pance laterali. Pierre Wache, direttore tecnico, ha ammesso che i test non sono stati così fluidi come previsto. Anche se Verstappen ha trovato una configurazione migliore verso la fine, i progressi sembrano essere più lenti del previsto.
McLaren in ottima forma
La McLaren MCL39 ha dimostrato un ritmo costante, specialmente nelle simulazioni di gara, con Oscar Piastri protagonista di una prestazione solida prima di un errore nell’ultimo giro. Il movimento dell’ala posteriore ha attirato l’attenzione, e nonostante alcuni problemi di instabilità posteriore emersi il secondo giorno, la McLaren si conferma come una delle favorite. Mercedes e Ferrari, pur meno appariscenti, sembrano ben posizionate sia nei giri veloci che in quelli lunghi. La vettura della Mercedes è più facile da guidare ma soggetta a bloccaggi, mentre la Ferrari potrebbe avere ancora margine di miglioramento. La simulazione di gara di Lewis Hamilton è stata interrotta a causa di un’anomalia nella telemetria, limitando i dati della Ferrari nell’ultima giornata.
Sauber in chiaro ritardo
La Sauber è stata la vettura meno convincente durante i test, apparendo rigida e difficile da gestire. Nico Hulkenberg è riuscito a trovare una certa costanza, ma l’auto sembrava instabile e poco affidabile. Pur non essendo estremamente lenta, è chiaramente in coda al gruppo, e se si tenesse una qualifica oggi, la Sauber verrebbe probabilmente eliminata in Q1. Il team ha molto lavoro da fare per recuperare.
Williams in netto miglioramento
La Williams ha mostrato un significativo passo in avanti, con il tempo di Sainz del secondo giorno che ha fatto scalpore, anche se favorito da poco carburante e modalità motore più spinte. La vettura ha performato bene in tutti e tre i giorni, e sebbene il team abbia cercato di sminuire le aspettative, la Williams sembra aver ridotto il divario con il mid-field. Potrebbe ora competere con l’Alpine per posizioni in Q3 e punti.
Alpine con prestazioni promettenti
L’Alpine ha concluso i test con un bilancio positivo, con la vettura che ha mostrato solidità e i piloti che hanno fornito feedback incoraggianti. Il team ha anche introdotto una nuova struttura di leadership a bordo pista, con Dave Greenwood nel ruolo di direttore delle corse e Richard Lockwood che si occupa di strategia e gestione sportiva. Il team principal Oliver Oakes ha espresso fiducia nel nuovo assetto.
Aston Martin con punti interrogativi
Il test dell’Aston Martin ha sollevato dubbi, con Fernando Alonso che ha suggerito che la vettura non sia migliorata rispetto alla fine della scorsa stagione. Nonostante gli sforzi per risolvere i problemi dell’anno scorso, l’auto manca di ritmo, e il team principal Andy Cowell ha riconosciuto che ci sono aree che necessitano di miglioramenti.
Il mini-DRS torna al centro delle polemiche
La prima controversia tecnica dell’anno riguarda la flessibilità delle ali posteriori, con il sospetto che team come Ferrari e McLaren stiano sfruttando i benefici del mini-DRS. Pierre Wache della Red Bull ha evidenziato il problema, e nonostante la FIA abbia inasprito le regole, i rivali staranno attenti a vedere se la McLaren ha trovato un nuovo modo per ottenere un vantaggio.
Le sfide dei rookie
I rookie di quest’anno affrontano un percorso di adattamento impegnativo, in particolare Gabriel Bortoleto e Isack Hadjar, che hanno avuto pochissimi test. Sauber e Racing Bulls hanno concesso ai loro rookie solo un giorno di guida con le vetture del 2023 prima dei test, il che potrebbe rendere il loro debutto in stagione ancora più complicato.
Problemi alla carrozzeria per la Haas
La Haas ha incontrato problemi ricorrenti alla carrozzeria, con pezzi che si sono staccati durante lo shakedown a Silverstone e durante i test in Bahrain. Il team boss Ayao Komatsu ha attribuito il problema a una modifica del design troppo aggressiva, ma ha espresso fiducia nel poterlo risolvere prima del Gran Premio d’Australia.
Incidenti insoliti
I test sono stati caratterizzati da alcuni episodi strani, come una bandiera rossa causata da un sasso sollevato dall’auto di Ollie Bearman che ha frantumato una finestra della torre di controllo. Un’altra interruzione è avvenuta quando un bus per il trasporto del personale è finito per errore nella via di fuga.
In sintesi, mentre Mercedes e Williams hanno dominato i tempi, la McLaren si è confermata come una delle favorite, la Red Bull ha affrontato difficoltà e la Sauber è rimasta indietro. Williams e Alpine hanno mostrato progressi, mentre Aston Martin e Haas hanno del lavoro da fare. Il dibattito sul mini-DRS e le sfide dei rookie aggiungono ulteriore intrigo alla prossima stagione.