Caffè Corretto – Hannibal ante portas

Quello che è accaduto nell’immediatezza dell’inizio dell’ultima partita casalinga del Pescara è ora una questione che attiene le aule giudiziarie. Dove è consono indirizzare certi comportamenti. Non mi è alieno il fatto che il soggetto della querela è dirigente di una società sportiva dilettantistica e per questo da oggi su queste pagine detta società scomparirà con la sua definizione sociale fino a quando sarà associata a detto individuo.

Un esercizio anche semantico. Per dimostrare che in una disciplina come quella del calcio a 5 femminile, le società vanno e vengono con tale rapidità che in fondo una denominazione vale l’altra. Se la governance della Divisione Calcio a 5 lascia che a certi atteggiamenti e comportamenti sia dato libero sfogo sui campi, non accadrà qui. Mai.

Quella di sabato era l’occasione per il Pescara di dare un segnale al campionato, una svolta alla sua stagione. Riuscire finalmente a battere quella squadra tra le mura amiche avrebbe invertito una tendenza. Il risultato racconta di una stagione probabilmente a meno di assenze importanti nel roster delle avversarie, destinata a terminare con uno zero nei titoli conquistati.

Questa è la dura realtà dell’agonismo. Vince uno solo.
Certo la così detta “impresa” poi è sempre possibile, statisticamente possibile.

Un po’ più di statisticamente possibile potrebbe essere l’aggancio del Lamezia alla zona playout. La vittoria in casa contro la VIP porta la compagine calabrese a soli tre punti dal Foligno con lo scontro diretto il 4 Maggio proprio a Lamezia. Il calendario non sembra facile per nessuna delle due squadre.

In considerazione dei numeri espressi dalla classifica di Serie A femminile, di calcio a 5, esistono chiaramente due fasce di squadre. Le prime sette, impegnate in un campionato dove le prime 4 mostrano valori superiori alle squadre che precedono. C’è poi un campionato nel campionato. Quello che vede impegnate le squadre dall’ottavo al tredicesimo posto.

La lotta per l’ultimo biglietto utile per la post season è una questione tra Verona e Cagliari, separate da un solo punto. La settima piazza occupata dal CMB, che ha innestato nel suo motore agonistico Vanin, è lontana 11 punti. Irraggiungibile. Debora Vanin è quel giocatore che cambia, da sola, il valore della squadra in cui milita. Sedici già le reti realizzate, miglior marcatore della squadra lucana. In sole 7 partite. Ma non solo. Possibile catalizzatore per altri talenti e per futuri successi per il club del presidente Auletta.

Ha fatto molto rumore la positività di Ferrao ai recenti mondiali uzbeki. Un po’ perché proprio un suo gol ha portato il sesto titolo iridato al suo Brasile, un po’ perché l’ombra lunga della piaga del micro dosaggio sembra non conoscere confini sportivi. Vedremo.

Buona Fortuna, futsal.

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