Giustizia Sportiva è fatta…o quasi

Non c’è da stupirsi se l’incontro tra Pomezia e Genzano, valido per la Serie A di calcio a 5 maschile, sia terminato con il comunicato numero 616. L’ordinamento sportivo e quindi la giustizia sportiva si muovono su binari differenti rispetto a quella ordinaria.

Scopriamo così che se ad essere colpito con un pugno è un giocatore, la partita si può portare a termine. Anche se a farlo è uno spettatore che sporgendosi da una transenna raggiunge al volto un atleta in panchina. Se però l’aggressione è rivolta ad un direttore di gara, l’incontro viene interrotto perché non ci sono più i requisiti per proseguire.

Appuriamo anche che: “Considerato che prima che il dirigente della Società Ecocity Genzano comunicasse all’arbitro la decisione della propria società di non voler proseguire la gara le numerose forze dell’ordine presenti nell’impianto
avevano ristabilito le condizioni per la prosecuzione regolare dell’incontro in sicurezza;”

“Le numerose forze dell’ordine”. Quindi si può giocare perché c’è un cordone di sicurezza che permette lo svolgimento dell’incontro. Così scrivono i commissari e la terna arbitrale. Da domani, se uno spettatore decide di mettere fuori uso un avversario, reo di essere un ex e d’averli “purgati” ancora così come ci informa attraverso facebook il presidente del Genzano, al massimo vi danno un pugno (si l’ho scritto volutamente) di partite a porte chiuse e qualche migliaio di euro di multa.

La partita proseguirà, Al netto d’una eventuale rissa. Nella quale nel caso specifico sembrano coinvolto solo Taborda, 3 turni per aver colpito con un pugno un avversario. Moltierno per aver messo le mani al collo ad un avversario di turni ne becca 2 come Metasti.

Se il calcio a 5 fosse uno sport come spesso raccontano “sul punto d’esplodere” possiamo intuire che l’esplosione sia più incentrata sulla rabbia che sulla notorietà. In questo caso l’assoluta trascurabilità del seguito che questa disciplina ha anche solo sul territorio nazionale è funzionale a nascondere sotto al proverbiale tappeto, l’episodio.

Parafrasando Leibniz: “Se nessuno lo sa, non è mai successo”. Scientificamente falso perché un albero che cade in una foresta provoca un rumore dovuto alle onde sonore generato dallo sfregamento solido dei corpi. Ma si chiedeva il filosofo tedesco, “se non c’è nessuno ad ascoltarlo?”

Per quelli che provassero a sostenere che questo è un episodio isolato, avrei da suggerire alcune località geografiche, Avellino ad esempio, proprio una stagione or sono, oppure Benevento, oppure indicare le recenti incresciose risse in diretta Sky Sport, che sembra piaccia così tanto ai presidenti. L’emittente non la rissa.

Buona Fortuna Futsal.

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