La soluzione ad un non problema

Alla nuova governance del calcio a 5 italiano va riconosciuto un merito indiscutibile: la devota applicazione di una certa intelligenza politica. Potrebbe essere involontaria e non pianificata, però certamente non si può discutere l’attivismo politico e legislativo.

Ultima creatura di questo mandato politico: Comunicato Ufficiale 609, ravvisata l’opportunità di avviare, nella stagione sportiva 2025/2026, il progetto che permette alle Società di Calcio a 5 di Serie A di partecipare al Campionato di Calcio a 5 di Serie B con Seconde squadre, formate da giovani giocatori, al fine di favorirne la crescita ed in un’ottica di promozione del calcio a 5 giovanile.

Recita così l’incipit del comunicato che poi elenca le norme che regoleranno questo progetto. A grandi linee mutuato da quello del calcio. Bene, vero? Rivoluzione storica, svolta. Una possibilità per le società così la spiega il presidente Castiglia, quelle che ne faranno richiesta.

Esattamente, chi l’ha richiesta? L’ultima volta che le società della massima divisione di calcio a 5 maschile si sono espresse il loro focus era incentrato sull’ottenere più libertà nei tesseramenti degli atleti, liberandosi dei cavilli dei “formati”, “non formati” e ora i nuovi “quasi formati”.

Qual è quindi la funzione di questa iniziativa? Mi sono tornate alla mente le parole di Steve Bannon che alla vigilia delle elezioni presidenziali USA invitava la nuova amministrazione, che dava per scontato essere repubblicana: “to flood the zone with shit”. Riempire lo spazio della comunicazione con così tanta roba, anche dalla dubbia utilità o quasi nulla, così da confondere il vero nemico. Nel caso di Bannon la vera opposizione sono i media, non è questo ovviamente il caso del calcio a 5.

Ogni giorno una iniziativa, quello che italicamente si definisce movimentismo. Non importa che molte squadre non siano in condizione nemmeno d’iniziare la stagione con le prime squadre, figurarsi trovare i soldi per le seconde in un torneo a carattere nazionale. È di trascurabile importanza che le squadre B non comportano alcun vantaggio economico, sono un ulteriore centro di costo. In una disciplina dove molte società preferiscono pagare una multa piuttosto che avere una under 19.

“Vi porto a fare un viaggio”…

Siete un imprenditore friulano, avete una piccola azienda vinicola. In un momento della vostra vita, di solito intorno alla crisi di mezza età, invece di comprarvi una Ferrari, investite nel calcio a 5. Pochi anni e con qualche milione di euro investiti e siete in Serie A. “Competere per un titolo” è quello che vi ripetete mentre gettate nel sacro fuoco del futsal i vostri quattrini. Per quale ragione ne dovreste bruciare altri per allevare giovani calciatori che non possono essere ceduti per denaro? Perché questo è una delle ragione che rende sostenibili le seconde squadre nel calcio.

Non era meglio comprare un Ferrari 488 Pista?

Ora potete avere una seconda squadra in B. WoW e non nel senso World of Warcraft. Da domani palazzetti pieni, per quelli che li hanno e giovani virgulti a calcare il palcoscenico della B. Il futuro è già qui.

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