Unmei no akai ito. La leggenda dell’invisibile filo rosso. Appartiene alla tradizione cinese ma è in Giappone che ha trovato ampia diffusione. Un filo rosso lega indissolubilmente due persone, che sono destinate ad incontrarsi. Questa è una tradizione profondamente radicata nell’immaginario collettivo giapponese ma diffusa in tutta l’Asia.
Perché vi racconto del 運命の赤い糸 ?
Una sera di quelle molto inoltrate da essere fondamentalmente notte, una conversazione iniziata con un grosso cuore rosso è virata lontano dal futsal, così lontano da finire nel bel mezzo della scena dei K-Drama. Una delle mie principali colpe è quella d’attribuire verso molti essere umani una generale disaffezione. Per questo ho applicato una buona dose di diffidenza quasi interrogando il mio interlocutore.
Volevo sapere. Quasi disperatamente, l’ho incalzata. Scoprire la sua reale passione per una cultura così lontana dalla sua, m’ha completamente spiazzato. La prima mia riflessione è stata: “allora è proprio vero, chi sa solo di futsal, non sa niente di futsal”. Questa donna ha questo profondo interesse per qualcosa di così lontano dalla sua professione: magnifico. Conosce tanto del suo sport, per una ragione.
La conversazione s’è allungata per nella notte, molto nella notte.
Raccontare delle proprie passioni, dei propri interessi è probabilmente un modo per raccontare di se stessi. Qui è seguita una seconda personale riflessione: tutti possono vedere il giocatore, nessuna vede la donna. In fondo però è la donna dentro al giocatore a fare la differenza.
La scena dei K-Drama s’intreccia spessissimo con quella del K-Pop, molte star del pop asiatico in generale, quello nipponico e coreano (del sud) in particolare, intrecciano la loro carriera canora a quella cinematografica. Mai, però, non in questa vita ma nemmeno in quelle immediatamente limitrofe, avrei immaginato che lei fosse una fan dei BTS.
“Cosa pensi che suoni nelle mie cuffie”, m’ha apostrofato qualche giorno fa. Una vera fan, di quelle con l’app del gruppo, che segue le live anche di quando il leader dei BTS termina il servizio militare (due anni obbligatori in Corea del Sud). Quel filo rosso di cui v’ho parlato all’inizio s’intreccia ad un altro filo, rosso.
Porta fino a Bandung, Indonesia. Zeynab ha 10 anni, potrebbe essere una grande atleta ma preferisce il ballo, proprio la scuola di ballo. È l’unica altro essere vivente nella mia vita che abbia una qualche importanza con la passione estrema per il K-Pop. Quella che m’ha rimproverato perché non conosco gli ultimi talenti emergenti del K-Pop, che adora tutte le Black Pink come è giusto che sia. Fa delle facce buffe e contrariate quando le ricordo che con quel fisico dovrebbe praticare uno sport, uno vero.
Perché quel filo rosso s’è intrecciato in quel modo? Forse perché le due hanno qualcosa in comune, nel loro passato e nel caso di Zeynab spero per lei anche in un futuro simile. Siamo l’emozione che trasmettiamo quando raccontiamo delle nostre passioni. In questo sono identiche, ecco, si.
Un filo rosso, tutto quello di cui abbiamo bisogno. Insieme al coraggio di seguirlo, all’incrollabile convinzione che ci sia qualcuno all’altra estremità.