Il Calcio di Periferia

Il mondo dello sport mi offre sempre nuove opportunità per vivere esperienze che esulano dalla consuedine di giornate comuni. Perchè no, è la mia risposta preferita e così questa volta mi sono cimentato nel raccontare dal vivo una partita di calcio.

Non ho l’esperienza certo per essere approdato ai microfoni di una pay tv, mi sono ritrovato così sulla linea laterale d’un incontro di Promozione, si scritto così con la P maiuscola. Ho già alle spalle qualche partita in cronaca nel futsal, tuttavia il calcio a undici è un’latra cosa e non solo per il numero di giocatori in campo. dall’ordinario. In questo caso, si tratta di fare telecronache di calcio, ma non di partite di Serie A trasmesse sulle pay TV, bensì di incontri della categoria Promozione.

Destinazione è ancora Crispiano. Dove gioco anche nella squadra maschile di futsal. Stessa località ma diversa società: i Ragazzi Sprint. Giampiero che si occupa delle telecronache delle partite casalinghe di calcio e futsal, m’ha chiesto se ero interessato a sostituirlo quando lui era impegnato nelle gare interne del Lecce. Ovviamente ho accettato con entusiasmo, lui sa della mia passione per il racconto dello sport.

Campo in terra battuta. L’odore della polvere, quel colore delle linee che sembra abbinarsi alla tinta del campo. La nostalgia per un calcio che era, per quello che ancora è e per il tempo trascorso con gli scarpini su terreni di gioco così simili a questo.

Lo sguardo s’alza per fermarsi sullo stemma della squadra, l’iscrizione recita: “Insieme per diventare grandi”. Un messaggio perfetto per la realtà di queste categorie, nelle quali i giovani talentuosi cercano di emergere e iniziare la scalata alle divisioni superiori. Al loro fianco giocatori più esperti che mettono la loro esperienza al servizio delle squadra, allungando così la loro carriera.

Un calcio che va oltre la tattica, impregnato di passione e sacrifici.
M’avvio verso la piccola tribunetta, sarà quella la mia postazione per il commento, all’altezza della metà campo così vicino alla lineal laterale. Posizione perfetta per seguire al meglio l’incontro.

Attrezzatura pronta, controllo gli appunti, ripasso l’introduzione. Gli spalti intorno a me. sulle tribunette in metallo s’assiepano in tanti. Tifosi vicinissimi alla squadra, non mancano gli ultras e i cori partono quasi subito. Settore ospiti non da meno, bandiere al vento, buona presenza di pubblico, rispondono ai cori dei tifosi di casa.

Entrano in campo i giocatori, un tuffo d’altri tempi dentro al cuore. Maglie con il solo numero sulla schiena. I titolari, come da tradizione, vestono le maglie dall’1 all’11. Avvicino a me un pò di più il quaderno con le distinte di squadra sopra, quasi a sperare che m’aiuti così a non fare confusione.

Qui non si vince solo con il bel gioco, qui conta l’agonismo. La grinta, la voglia di lottare e anche perchè no, un pizzico di furbizia. Lo spettacolo è così lontano dal calcio dei grandi palcoscenici che quasi sembra uno sport diverso.

Mi lascio trasportare dalle emozioni nel commento: un gol, un’occasione mancata, un’azione decisiva. Accade così che il racconto diventa personale, un momento di passione e su questi campi, lasciatemelo dire, è giusto che sia così.

Al momento d’avviarmi verso casa, porto con me la sensazione di aver assistito a un calcio autentico, quello lontano dai riflettori, ma che rappresenta con orgoglio l’identità di una città, a prescindere dalla categoria in cui milita. Per tanto tempo non avevo mai notato tutto questo, ma non è mai troppo tardi per viverle.

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