RGG Studios, il team dietro la serie Like a Dragon, sembra capace di pubblicare un gioco completo ogni sei mesi, mantenendo sempre alta la qualità. Anche Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name si è rivelato un titolo valido, pur essendo considerato un capitolo minore. I giochi “Gaiden” fungono da ponte tra i capitoli principali, offrendo approfondimenti su personaggi e trama, ma sono spesso visti come fan service. Curiosamente, il titolo giapponese di Pirate Yakuza in Hawaii include “Gaiden”, mentre quello occidentale no. Dopo aver seguito Kazuma Kiryu in una veste da agente segreto, questa volta tocca a Goro Majima trasformarsi in un improbabile capitano pirata.
Durante una sessione di anteprima ambientata nella surreale ricostruzione della Golden Hinde di Sir Francis Drake, abbiamo avuto modo di parlare con Hiroyuki Sakamoto, produttore della serie. Alla domanda sul perché Majima abbia perso la memoria, sia finito alle Hawaii e abbia deciso di diventare pirata, la risposta è stata: “Non preoccupartene. È Majima.” Questa filosofia sembra guidare l’intero gioco.
“NON PREOCCUPARTENE, È MAJIMA”
Sakamoto-san ha confermato che gli eventi del gioco sono canonici e colmano il vuoto tra Infinite Wealth e il prossimo capitolo della serie. Ambientato sei mesi dopo Infinite Wealth, Majima si risveglia alle Hawaii senza memoria e, dopo aver incontrato veri pirati, decide di diventarlo anche lui. Nel corso dell’avventura, raccoglie una ciurma, impara a suonare strumenti che evocano creature marine e affronta situazioni surreali, il tutto senza preoccuparsi troppo della logica.
L’anteprima di due ore si è concentrata principalmente sul gameplay. La trama rimane in gran parte avvolta nel mistero, con pochi dettagli sui personaggi principali. Sul fronte ludico, il gioco abbraccia il lato eccentrico della serie, promettendo comunque momenti emozionanti con i personaggi.
NOVITÀ E MIGLIORAMENTI
Il gioco riutilizza le mappe di Honolulu e Nele Island da Infinite Wealth, aggiungendo tre nuove isole, tra cui Madlantis, la versione “castello” di questo capitolo. La navigazione tra le isole richiede di tracciare rotte, con la possibilità di fermarsi su piccole isole per cercare tesori.
Rispetto alla nostra prima prova, il sistema di combattimento in stile “Sea Dog” di Majima è stato migliorato, risultando ora più fluido e in linea con il suo approccio folle, pur mantenendo un tocco piratesco. Inoltre, l’uso di strumenti magici per evocare creature marine aggiunge un elemento divertente, anche se non decisivo nei combattimenti.
A BORDO DELLA GOROMARU
Per la prima volta, abbiamo potuto personalizzare e comandare la nave di Majima, la Goromaru. Oltre alle opzioni estetiche, la nave è equipaggiata con armi come mitragliatrici e cannoni, che possono essere sostituiti con opzioni più fantasiose, come laser o proiettili di cocco. Le battaglie navali sono integrate da eventi atmosferici che aggiungono tensione, anche se evitare pericoli come fulmini e balene è relativamente semplice.
IL COLOSSEO DEI PIRATI
Come nel precedente Gaiden, le battaglie nel Colosseo sono centrali per il completamento del gioco. Ci sono quattro modalità principali, che spaziano da scontri navali seguiti da combattimenti corpo a corpo, a tornei senza possibilità di guarigione tra un round e l’altro. Le modalità Madlantis Mania e Swashbuckler Showdown si concentrano su battaglie frenetiche, rispettivamente sul ponte della nave e su una spiaggia.
CONCLUSIONI PROVVISORIE
Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii sembra destinato a offrire un’esperienza simile al precedente Gaiden: combattimenti ben progettati e un gameplay che punta al divertimento. Anche se la storia potrebbe rivelarsi stravagante e non troppo profonda, il gioco promette comunque di intrattenere con il suo approccio unico. E se si trattasse “solo” di un’avventura piratesca con Majima? Va bene così. Non preoccupartene: è Majima.