Fatale al tecnico Mardente la sconfitta rimediata in Umbria. La società calabrese annuncia di averlo sollevato dall’incarico “a seguito di una serie di risultati negativi e in un contesto di riflessione e riorganizzazione”. Dopo le dimissioni del presidente avvenute proprio nell’immediatezza della sconfitta contro il Foligno, arriva lo scossone dell’avvicendamento in panchina.
Statisticamente il cambio in panchina migliora i risultati nel breve periodo, circa otto partite, poi se non ci sono epocali mutamenti nella rosa, come avvenne per la Salernitana di Sabatini con Nicola in panchina, poco cambia davvero. Questo negli sport professionistici.
La società calabrese aveva lasciato partire il tecnico della salvezza scegliendo d’affidarsi ad un mister che nelle stagioni in Serie A Femminile a girone unico, aveva chiuso la sua esperienza a metà stagione con il Locri nel 2017-2018, la squadra cessò l’attività e nel 2022-2023 subentrò a fine stagione nell’Irpinia che non riuscì a salvare dalla retrocessione.
In campo vanno i giocatori, ovvietà letale. La misura della loro cifra tecnica determina il risultato, l’allenatore può migliorare di poco la situazione oppure peggiorarla di molto, vero anche questo. Tuttavia restano le abilità tecniche e tattiche di chi scende in campo la leva principale che determina la classifica.
Se il futsal femminile di Serie A è una disciplina agonistica, in quel caso si tiene la classifica, di assegnano titoli, si determinano premi, si tiene appunto una competizione. L’unico discrimine di una disciplina agonistica che tra l’altro ha l’ambizione d’essere una professione è il risultato. Come in tutti i lavori del mondo.
Se invece si tratta d’un passatempo variamente retribuito, nel quale ci si trova durante la settimana per farsi una corsetta e qualche esercizio e alla domenica tapparsi in nove posti presi a nolo per andare a giocare a casa del diavolo contro altre ragazze vestite diversamente, in quel caso contano altri valori.
Negli hobbies contano: il gruppo, i rapporti umani, la passione, il divertimento… esattamente come accade se partecipate ad un gruppo di pittura. Non dovete essere Picasso, vi basta essere con le amiche a dipingere, con il maestro che vi regala qualche momento d’ilarità. Insomma un Bob Ross.
C’è però una formula che negli esoneri degli allenatori trovo davvero irritante: quando la società che caccia l’allenatore, lo ringrazia. Esattamente per cosa lo ringrazia? Per l’impegno, ma se lo state allontanando perché quell’impegno non ha portato a risultati, non vuol dire che quindi non era abbastanza? Sarebbe più opportuno attenersi ad un laconico “Comunichiamo che mister x è stato sollevato dall’incarico. Auguriamo a lui future soddisfazioni professionali” con tra le righe scritto “lontano da qui”. Fine. State licenziando qualcuno, non c’è nulla d’amichevole.