Il presidente Intini con la sua squadra realizza l’obiettivo a lungo inseguito. È Campione d’Europa. Nel prestigioso Pala Florio di Bari, davanti ad una folla oceanica. Milioni collegati al canale YouTube della Divisione Calcio a 5, caroselli di tifosi in città, al posto degli addobbi natalizi quelli neroverdi, i colori sociali della squadra.
Battute le più prestigiose squadre europee, palmares stratosferici, squadre invincibili spazzate via con roboanti risultati dalle ragazze di mister Marzuoli a cui il prestigioso France Football non potrà far mancare il titolo di miglior squadra al mondo e il Ballon d’Or a tutte le sue atlete, una per ruolo.
This is Futsal.
Poi c’è il calcetto a cinque, il fuSTal. Di quello volete leggere ma non volete che se ne parli. C’è ma negate l’evidenza. Il mondo è già pieno di storie dal sapore maligno, anche nello sport, anche in quello che è un Hobby no, lì no. Comprensibile. Nessuno vuol parlare di quanto sia alto questo “tetto d’Europa” se sia il tetto d’un alto grattacielo sportivo o la copertura di una costruzione improvvisata.
Va bene così. I soldi gettati in questo sacro fuoco dell’Ego non sono certo i miei, ognuno è libero di bruciarli come vuole, alla velocità che preferisce. Su questa pira che scalda l’ego con il fuoco arriverà poi sempre qualcuno disposto a pisciarci sopra, come si fa nei campeggi estivi. Qualcuno con più soldi, più pelo sullo stomaco e con un bisogno d’adorazione più forte.
In fondo a chi importa davvero del futuro di una disciplina, chi si ricorderà tra dieci anni di questo, oppure chi si ricorda cos’è accaduto dieci anni fa. Le Coppe sono adesso, i coriandoli restano in aria per così poco, tanto vale goderseli, sono anche costati un tot e non solo in denaro.