Dopo un anno di assenza dai campi, ho deciso di tornare a vivere le emozioni del gioco: il campo, lo spogliatoio, le partite dal vivo con la squadra, da protagonista. Dopo anni di esperienza nel femminile, ho scelto di intraprendere un nuovo percorso nel mondo maschile, entrando a far parte del Futsal San Martino.
La squadra si trova a Crispiano, a soli cinque minuti dal mio paese, Statte. Tutto è iniziato con una proposta di Marco Solidoro, il fondatore della squadra. Non ho esitato ad accettare: ricominciare in un ambiente nuovo, con un gruppo diverso, mi è sembrato il modo migliore per rituffarmi in una nuova avventura.
Il nome della squadra, non è casuale. È un omaggio al padre di Marco, scomparso quasi tre
anni fa, e rappresenta un modo per mantenere viva la sua memoria.
Conosco Marco da anni: abbiamo frequentato insieme le superiori e ci siamo incontrati spesso sui campi durante le nostre rispettive carriere. La famiglia Solidoro è composta da sportivi, nel senso letterale. Oltre a Marco, anche i suoi fratelli praticano sport.
Daniele, dopo anni passati nelle file della squadra locale di calcio, si allena con noi da qualche mese insieme al fratello più giovane, ed è bello vederli lavorare fianco a fianco. Andrea, invece, allena ad Alberobello, militante nell’Eccellenza pugliese. Una nota particolare su Andrea: nella sua carriera ha giocato una partita memorabile, il primo turno di Coppa Italia 2006/2007 contro la Juventus di Deschamps, quando militava nel Martina Franca. In quell’occasione, giocò tutta la partita: affrontare la Vecchia Signora non è una cosa che capita tutti i giorni.
La preparazione è iniziata e ho cominciato pian piano a conoscere i componenti della squadra. In poco tempo ho preso confidenza con tutti, trovandomi subito a mio agio in un ambiente sereno e accogliente. Per tutti, gli allenamenti rappresentano un momento di svago e aggregazione dopo il lavoro.
Tra i compagni, c’è Danilo, uno dei pochi che conosco da tempo: mi chiama spesso “Goran Pandev” per via della mia capigliatura. Guardando le foto dell’originale, devo ammettere che
c’è una somiglianza, e ci ridiamo su. Dopo gli allenamenti, capita spesso di fermarsi per focacce e birra: il modo migliore per recuperare le energie spese. Vita da minors.
I giorni sono passati e finalmente il campionato quello di C1 regionale, ha avuto inizio.
L’entusiasmo era alle stelle. Rivivere le sensazioni delle partite – tifare, esultare, a
volte imprecare – mi fa sentire intesamente parte del gioco in modo. La Serie C1 è un campionato che c’ha messo di fronte a molte difficoltà. Impegno e dedizione non bastano se non si riesce a essere concreti. Guardando i miei compagni lottare, ho sentito nascere dentro di me un fortedesiderio: “Non voglio restare più in disparte, voglio essere in campo con loro a lottare insieme.”
Vorrei poter prendere un po’ del loro talento, scendere in campo e aiutarli a raggiungere l’obiettivo di mantenere la categoria. Mi basterebbe anche una sola partita per essere felice.
Prima di partire le trasferte da Villa Maria, ho ritrovato Angela, la mamma di un compagno, e ci siamo ricordati l’uno dell’altro. Nonostante il tempo passato. È una persona che trasmette leggerezza ed è una vera tifosa, sempre vicina alla squadra. Penso anche ai giocatori come Fabio F., Davide e Tommy, che per motivi lavorativi o personali non riescono più a far parte del gruppo. Un gruppo unito, sempre pronto a lottare.
La speranza è ciò a cui ci aggrappiamo nei momenti più difficili. Nonostante chi ci osserva da fuori possa pensare che non siamo all’altezza, continuiamo a crederci. La situazione non è delle migliori. Arriva un 2025 chje spero ci aiuti a raggiungere l’obiettivo che tutti desideriamo. Mi auguro di poter raccontare, alla fine della stagione, di avercela fatta e di poter festeggiare insieme a questa fantastica squadra, nostro personalissimo risultato.