Vi avevamo avvertito…

Questa Scempions ha già ottenuto il suo record. La prima edizione dei due tornei internazionali amichevoli, senza una squadra spagnola né una squadra portoghese. L’organizzazione è riuscita però a coinvolgere “il futuro del futsal”, una squadra universitaria tedesca e una squadra francese che ha vinto l’unica manifestazione disponibile per il futsal femminile in Francia: una coppa para regionale.

Proprio il Nantes, la prima avversaria della squadra che ha già vinto il trofeo vista l’irrilevanza sportiva degli avversari, è finita travolta con nove reti. Si poteva risparmiare loro il viaggio, se era indispensabile la presenza d’un avversario al quale fare almeno nove reti si potevo invitare un Foligno oppure un Lamezia e chiamarli “Los Umbros” oppure “Los Calabros”.

Ci racconteranno sicuramente che le olandesi sono figlie un po’ di Cruijff e un po’ di Eusebio. Che le magiare sono figlie di Puskás e Kocsis, che sono il nuovo futsal che avanza, avanza bendato probabilmente. Non è la colonna sonora della UEFA Champions League a rendere una manifestazione la “Champions”. Lo è la qualità del gioco espresso, delle squadre in campo.

Pubblico numeroso sugli spalti. Non si assisteva ad uno spettacolo così desolante dai tempi del COVID ma forse è questo caso di Ebola (si chiama così la febbre emorragica) appena sbarcato in Italia a spaventare il pubblico che non attendeva altro che guarda i “los lusinatos” d’Olanda.

Questa manifestazione racconta solo quanto sia disposto il movimento del futsal femminile a corrompere quel poco di dignità sportiva che s’è guadagnato negli anni pur di poter raccontare ai quei pochi interessati “siamo campioni d’europa”.

Exit mobile version