11 rotture clamorose tra piloti e team in Formula 1

Lewis Hamilton è passato dall’infrangere record in Formula 1 con la Mercedes nei loro anni d’oro insieme, a confessare di sentirsi semplicemente “lento” al volante della vettura del 2024. Allo stesso modo, i cinque anni di Esteban Ocon con Alpine, culminati in una sorprendente vittoria di gara, si sono conclusi con una rottura totale, addirittura una gara prima della fine della stagione.

Non sono certo i primi piloti a vedere una lunga o gloriosa relazione con un team finire in modo deludente o addirittura ignominioso.

Ecco 11 altri esempi emblematici:


SEBASTIAN VETTEL – RED BULL

Dopo aver vinto quattro titoli consecutivi, Vettel non riuscì a vincere nemmeno una gara nella sua ultima stagione con la Red Bull nel 2014.

Ci furono ragioni tecniche evidenti: il fornitore di motori Renault aveva sottovalutato la sfida dell’era ibrida, perdendo almeno 0,5 secondi al giro rispetto alle unità Mercedes.

Ma la situazione era anche peggiore: un nuovo arrivato, Daniel Ricciardo, lo mise in ombra vincendo tre gare e superandolo anche in qualifica. Sentendo che l’aria stava cambiando, Vettel decise di andarsene, assicurandosi un posto alla Ferrari.


DAVID COULTHARD – MCLAREN

David Coulthard è spesso trascurato, dato che il suo compagno di squadra Mika Hakkinen vinse i titoli piloti alla fine degli anni ’90.

Tuttavia, Coulthard contribuì al successo della McLaren nel campionato costruttori del 1998 e fu il leader del team all’inizio del 2001, prima che Michael Schumacher e la Ferrari prendessero il sopravvento.

Dal 2002, Coulthard divenne il compagno esperto del giovane Kimi Raikkonen, ma la lotta interna si spostò progressivamente a favore del finlandese. Nel 2004, con una McLaren poco competitiva, Coulthard non salì mai sul podio, chiudendo la stagione con meno della metà dei punti di Raikkonen.


HEINZ-HARALD FRENTZEN – JORDAN

Come si passa dal guidare una delle più grandi sorprese nella lotta al titolo a essere licenziato a metà stagione in meno di 18 mesi?

Frentzen fu protagonista di una straordinaria stagione 1999 con Jordan, ma i problemi di affidabilità e il declino della squadra portarono a un deterioramento del rapporto con Eddie Jordan.

La situazione precipitò nel 2001, quando Frentzen venne licenziato tramite fax alla vigilia del Gran Premio di Germania.


NELSON PIQUET – BRABHAM

Nelson Piquet e Brabham dominarono l’inizio degli anni ’80, vincendo due titoli mondiali. Tuttavia, il declino del team portò Piquet a lasciare Brabham per Williams nel 1986.

La combinazione Brabham-BMW era ancora veloce nel 1984, ma estremamente inaffidabile, e un cambio di pneumatici nel 1985 peggiorò ulteriormente la situazione.


FELIPE MASSA – FERRARI

Il declino di Felipe Massa in Ferrari fu lungo e doloroso.

Nonostante il suo grave incidente nel 2009, la vera causa fu il cambio di compagno di squadra: l’arrivo di Fernando Alonso nel 2010 destabilizzò Massa, che perse fiducia e non riuscì più a esprimersi al meglio.


GRAHAM HILL – LOTUS

Dopo aver vinto il titolo mondiale nel 1968, un incidente nel 1969 segnò l’inizio del declino di Graham Hill. Lotus lo spostò in un team privato nel 1970, ma Hill non era più competitivo e lasciò la squadra alla fine dell’anno.


FERNANDO ALONSO – RENAULT

Il ritorno di Alonso in Renault nel 2008, dopo il difficile anno in McLaren, sembrava promettente, ma la squadra non era più competitiva come in passato.

Nel 2009, Alonso mostrò segni di disinteresse, aspettando l’opportunità di passare alla Ferrari.


RALF SCHUMACHER – WILLIAMS

Ralf Schumacher e Williams non vengono spesso ricordati come una grande coppia, ma furono fondamentali per il successo della BMW nei primi anni 2000.

Purtroppo, il 2004 fu un anno disastroso per Williams, segnato da un progetto fallimentare e un grave incidente per Schumacher, che concluse la stagione con un solo podio.


NIKI LAUDA – MCLAREN

Lauda vinse il titolo nel 1984, battendo Alain Prost di mezzo punto, ma il 1985 fu un anno da dimenticare.

Con 11 ritiri in 14 gare e un infortunio al polso, Lauda concluse la sua carriera in F1 con una stagione ampiamente sotto le aspettative.


SEBASTIAN VETTEL – FERRARI

Il sogno di Vettel in Ferrari non si realizzò mai davvero.

Arrivato per emulare Schumacher, Vettel trovò un ambiente ostile e una squadra che non gli diede mai il pieno supporto. L’arrivo di Charles Leclerc nel 2019 segnò la fine del suo ruolo di leader, portando a un malinconico addio nel 2020.


PIERLUIGI MARTINI – MINARDI

Nonostante i pochi punti conquistati, Pierluigi Martini e Minardi sono una delle combinazioni più iconiche della F1.

Dopo alcuni momenti memorabili a cavallo tra il 1989 e il 1990, la relazione si concluse nel 1995 in modo poco significativo, con Martini sostituito a metà stagione e senza ulteriori opportunità in F1.

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