Nemmeno un Logo

Ad ogni nuova “Champions” di futsal femminile s’aggiunge un elemento che la rende una competizione più lontana da quella possibile formalizzazione da parte della UEFA. Qualche stagione or sono assistemmo alla secessione spagnola quando il Burela creò un suo torneo con una sua denominazione. In rotta con il Futsi Atletico Navalcarnero. Negli anni è sembrato impossibile non sono conservare un nome coerente, ma nemmeno un logo. Abbiamo anche avuto due tornei “scempions” nella stessa stagione…

Di loghi brutti della manifestazioni ne potete trovare diversi. Forse l’unico con una dignità è quello dell’edizione vinta dal Città di Falconara. Strizza l’occhio quel logo, a quello originale della Futsal Champions League e non è la solita orrenda clip arte che piaga ripetutamente l’immagine di questo torneo amichevole da ormai sette edizioni.

S’è passati dall’invitare almeno le vincitrici dei tre campionati storici in Europa: Spagna, Portogallo e Italia, al lasciare a casa le portoghesi. Perché in fondo “il torneo è mio e invito chi mi pare” e me lo vinco anche visto che sborso i soldi per organizzarlo. Si è arrivati addirittura ad invitare squadre di nazioni che non hanno nemmeno un campionato.

Un circo che si ripete quasi identico ad ogni edizione. Le stesse identiche parole d’ordine, la stessa illusione che la UEFA in qualche modo sia coinvolta, interessata o addirittura parte. Nota a Margine: la squadra francese invitata quest’anno sui suoi social ha raccontato di partecipare alla UEFA Futsal Champions League. Date una occhiata a logo nel post IG delle francesi. Fine Nota a margine.

Non c’è solo il dilettantismo nella forma dei contratti, nella struttura delle squadra. Il dilettantismo nel calcio a 5 è una mentalità, che serve una causa. Quella di per poter festeggiare un titolo che non esiste: Campioni d’Europa, almeno al femminile.

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