Caffè Corretto – Amichevole

L’Italia di futsal femminile vola in Spagna per misurarsi con le furie rosse. Il Brasile di futsal femminile non atterrerà in Puglia. Tra sogni infranti, annunci frettolosi e obiettivamente risibili narrazioni s’è consumato il pasticcio carioca. Organizzare amichevoli presuppone alla base d’avere due squadre che s’affrontano. Due.

Così come accade alle Azzurre che volano in terra iberica con la consapevolezza che le nostre transalpine hanno la concreta possibilità di battere per la prima volta, seppur in amichevole la Spagna. Un risultato positivo che potrebbe dare morale alla squadre del CT Salvatore non tanto in vista delle qualificazioni, il biglietto per le Filippine non può essere in discussione, quanto per la manifestazione iridata in Asia.

Il campionato italiano di certo non aiuta ad elevare il tasso si competitività delle atlete. Le partite davvero probanti sono una manciata in una stagione. Senza la sorpresa Kick Off, otto delle dodici squadre in questo campionato di Serie A hanno la stessa possibilità di vincere lo scudetto che voi d’essere inceneriti da un fulmine mentre fate la spesa al supermercato.

Se osservate le partite e proiettate la qualità del gioco ad un confronto con la Spagna o il Portogallo, a parte le solite note, che tra l’altro non stanno ringiovanendo, è all’altezza di giocarsela non con una delle due power house, soffrirebbero al confronto della Francia.

Tra le sostanziali differenze tra la Serie A maschile e femminile, c’è il numero delle società partecipanti al gioco. Sedici squadre sono un dignitosissimo numero, soprattutto quando cinque di queste spendono cifre importanti per competere ed onestamente è già una notizia non vedere una squadra di Fulvio Colini vincere il tricolore da ben due anni.

Certo attendiamo tutti l’effetto Ricardinho sul campionato di Serie A. Ricordate quanto si è spesa l’organizzazione generale del calcio a 5 per dare risonanza all’arrivo della trentanovenne ex stella portoghese? L’arrivo del “Cristiano Ronaldo” del futsal, così fu dipinto l’approdo in Serie A d’un giocatore che giova ricordarlo prima d’arrivare in Italia aveva preferito i dollari dell’Indonesia e poi quelli lettoni. Una comoda terza scelta, quella della Serie A.

Resta un campionato quello della Serie A maschile che affrancato dal fantasma portoghese ha una sua narrativa. I suoi colpi di scena, insomma è anche un prodotto vendibile. Estremamente di nicchia ma questo potrebbe anche essere un valore se lo si considera nella giusta prospettiva.

Quello che preoccupa potrebbe non essere l’apice del movimento che brucia risorse e squadre con la stessa frequenza della Santa Inquisizione. È la moria di squadre nelle serie minori nazionali, nemmeno la peste nel medioevo mieteva così tante vittime in così poco tempo. Rinunce che hanno costretto la Divisione Calcio a 5 a rimodulare alcuni gironi. A voler fare della facile ironia potremmo dire “storica rimodulazione” ma sappiamo tutti che è la tristemente “solita rimodulazione.”

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