Dragon Quest III HD-2D Remake: Un Omaggio Visivamente Accattivante e Fedelmente Tradizionale
Dragon Quest III HD-2D Remake ripropone il fascino classico dell’originale in un rifacimento che resta fedele a pregi e limiti. Nonostante l’aggiornamento visivo e alcune piccole migliorie, il gioco mantiene meccaniche e interfacce datate che potrebbero risultare frustranti, come il sistema di salvataggio e la mancanza di un’opzione per disattivare i combattimenti casuali.
Il gameplay richiede impegno: il grinding è essenziale per avanzare, e ogni battaglia casuale diventa una risorsa per prepararsi agli scontri maggiori. Le nuove caratteristiche, come l’arena dei mostri, arricchiscono l’esperienza, mentre le classiche funzioni, come la necessità di riportare in vita un alleato in chiesa, aggiungono profondità e un tocco di ironia.
Visivamente, il remake si avvicina allo stile di Octopath Traveler senza raggiungerne la complessità, ma i dettagli, come il ciclo giorno/notte e gli sprite dei personaggi di Akira Toriyama, offrono un’esperienza nostalgica e gradevole. La presenza di un selettore di difficoltà, con un “easy mode” che riduce il rischio di morte, rende l’esperienza accessibile senza alterare troppo la struttura originale del gioco.
In sintesi, Dragon Quest III HD-2D Remake si presenta come il modo ideale per riscoprire un classico dei JRPG, pur restando ancorato ai suoi elementi tradizionali. Avrebbe potuto osare di più in termini di modernizzazione, ma rappresenta comunque un libro di storia dei videogiochi bello da vedere e da giocare.