Audi sembra pronta ad accettare una vendita parziale del suo team di Formula 1 ancora prima del debutto in pista.
Inizialmente, Audi puntava a ottenere il controllo totale di Sauber, aumentando la sua partecipazione dal 75% al 100% all’inizio del 2024. Questa acquisizione completa dovrebbe concludersi entro il 2026, in concomitanza con l’ingresso ufficiale di Audi in F1, sotto nuovi regolamenti e con il debutto del suo primo motore F1.
Tuttavia, fonti tedesche suggeriscono che Audi potrebbe non mantenere il controllo completo entro quella data. Si ritiene infatti che il fondo sovrano del Qatar, noto per i suoi cospicui investimenti globali, stia esplorando un investimento di minoranza nel team, che potrebbe essere annunciato in occasione del Gran Premio del Qatar tra tre settimane.
Audi non ha confermato questa speculazione, ma un accordo di questo tipo aiuterebbe a coprire i notevoli costi legati all’aggiornamento della struttura Sauber a Hinwil. La sola acquisizione iniziale di Sauber è probabilmente costata ad Audi circa 600 milioni di dollari. A cui si aggiungono ulteriori spese per lo sviluppo di un nuovo motore F1 nella sede di Neuburg. Un investimento esterno potrebbe ridurre la pressione finanziaria in un momento in cui il gruppo VW, casa madre di Audi, sta implementando misure di riduzione dei costi, incluse chiusure di stabilimenti e tagli al personale.
Nonostante queste sfide finanziarie, Audi insiste che i suoi piani per la F1 rimangano invariati. Mantenere una quota di maggioranza le consentirebbe di controllare la direzione del team, sfruttando al contempo l’investimento del Qatar. Questo è in linea con la strategia del Qatar di diversificare i propri investimenti, che includono partecipazioni in Barclays e nel gruppo VW. Oltre al suo coinvolgimento a lungo termine in F1 tramite sponsorizzazioni e il Gran Premio del Qatar.
Questo modello di investimento è simile a quello adottato da altri fondi statunitensi e mediorientali nelle squadre di F1. Il fondo sovrano del Bahrain, Mumtalakat, detiene una partecipazione in McLaren. Negli ultimi anni sono cresciuti gli investimenti di minoranza nei team di F1 grazie al successo commerciale e alla popolarità del campionato. Ad esempio, Renault ha venduto una quota del 24% in Alpine, e Aston Martin sta esplorando l’ingresso di ulteriori fondi statunitensi, con il Fondo Sovrano dell’Arabia Saudita che detiene già un diritto sulle azioni della squadra F1 di Aston Martin.
L’ingresso di Audi in F1 ha già visto numerosi cambiamenti. Inizialmente, la casa aveva pianificato una partecipazione di maggioranza nel 2022. Per poi puntare al controllo totale per affrontare le sfide impreviste all’interno di Sauber, sotto la guida dell’ex responsabile del progetto Andreas Seidl. Tuttavia, successivamente ci sono stati cambiamenti nella leadership, con l’ex capo della Ferrari Mattia Binotto che è subentrato come CEO e direttore tecnico di Sauber. Mentre l’amministratore delegato di Audi, Gernot Dollner, è diventato presidente di Sauber.
Con il primo schieramento di piloti di Audi ora confermato, tra cui Gabriel Bortoleto e Nico Hulkenberg, una potenziale vendita parziale aggiungerebbe un ulteriore elemento di complessità alle ambizioni di Audi in F1.