I piloti di F1 sfidano il presidente FIA Ben Sulayem sulla controversa stretta sulle parolacce

Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, è ora in aperta contrapposizione con i piloti di Formula 1. Rischiando di creare più problemi di quelli che intendeva risolvere.

L’Associazione Piloti di Gran Premio (GPDA) ha finalmente preso posizione sul “comportamento dei piloti,” concentrandosi sulla recente stretta della FIA sulle parolacce. Una mossa voluta da Ben Sulayem. La dichiarazione della GPDA è diretta e non usa mezzi termini, sollevando una domanda fondamentale che circola spesso nel mondo del motorsport: “Dove finisce veramente tutto il denaro delle multe della FIA?”

Questa campagna contro le parolacce ha guadagnato attenzione dopo che Max Verstappen ha ricevuto una sorta di servizio comunitario. Per una singola parola durante una conferenza stampa della FIA a Singapore, a settembre. Sebbene l’attenzione di Ben Sulayem sul linguaggio sia stata vista fin dall’inizio come una sua iniziativa personale, il fatto che i piloti abbiano deciso di chiamarlo direttamente in causa e di criticare pubblicamente il suo approccio lo mette di fronte a un confronto diretto. Resta incerto se Ben Sulayem prenderà questo feedback in modo costruttivo o se la sua risposta finirà per aggravare ulteriormente il conflitto.

La dichiarazione della GPDA coglie bene il nucleo del problema. Molti sono favorevoli all’idea di limitare le parolacce, anche se le opinioni sul loro impatto variano. C’è chi vede le parole come semplici parole, mentre altri ritengono che abbiano un peso maggiore. Indipendentemente da questo, anche chi è indifferente al linguaggio è generalmente d’accordo nel ridurre l’uso eccessivo di parolacce.

Il problema sta nel modo in cui la FIA di Ben Sulayem ha applicato questa politica, trasformandola in uno spettacolo mediatico. Usare i piloti come esempi è stato controproducente, facendo apparire una linea guida ragionevole come una reazione esagerata. La protesta pubblica di Verstappen durante la conferenza stampa di Singapore è un esempio, ma una risposta unita dell’associazione dei piloti di F1 è un messaggio ancora più forte.

Ben Sulayem ha sviluppato una reputazione per creare polemiche, talvolta spostando la colpa sui media anziché riflettere sulle proprie azioni. Per la FIA, la F1 e il motorsport in generale è insostenibile mantenere questo livello di tensione costante con i suoi principali protagonisti, specialmente con quelli più in vista.

Anche all’interno della FIA, alcuni non sono d’accordo con i metodi di Ben Sulayem. La dichiarazione della GPDA mostra che questo gruppo influente di piloti non ha intenzione di tirarsi indietro. Come nella protesta di Verstappen, la GPDA sta rispondendo pubblicamente, inviando un chiaro segnale: “Se ci attacchi, ti rispondiamo allo stesso modo.” Per Ben Sulayem, disinnescare questa situazione richiederebbe che consideri il proprio ruolo nella creazione del problema, come suggerisce la GPDA.

Exit mobile version