Pari e Patta. Così finisce a reti inviolate, evento non usuale nel calcio a 5 la sfida di serie a femminile tra Molfetta e Verona. Il pareggio come accade spesso nel calcio a 5 viene diversamente interpretato dagli addetti stampa delle squadre. Lo zero a zero permette a chi scrive veline di raccontare sempre dei classici due punti persi, addossare la responsabilità all’arbitro, alla sfortuna agli infortuni e nel calcio a 5 anche alle misure del campo.
Rispolvero l’immarcescibile: “se fai decidere la partita all’arbitro vuol dire che stai giocando male”.
Possibile che i risultati negativi di una squadra non sono mai responsabilità delle giocatrici? Mai. Non di chi le ha scelte.
Nel calcio a 5 se si naviga da anni in fondo alla classifica la colpa non è mai della qualità della squadra, sempre d’un inamovibile fattore altro dal campo.
C’è poi questo vezzo di considerare società “amiche”, non ci siamo amici nelle competizioni, c’è chi arriva primo e chi ultimo. Quelli che stanno in fondo alla catena alimentare sportiva vengono mangiati da quelli che stanno sopra, a colpi di decine di gol utili solo all’ego. Non ci possono essere amici, rapporti cordiali certo, amici no. Perché poi quegli amici amici, poi ti rubano la bici.
Sono quelli che al minimo sentore d’un problema in una società contattano le migliori giocatrici prospettandogli un futuro migliore ovviamente nella loro società. Del tutto lecito, perché appunto si è in competizione e “mors tua vita mea”, la locuzione è tardo medioevale mi perdonerete.
Capisco che quando si sponsorizzano i contenuti può non essere piacevole vedersi dipinti a tinte meno brillanti di quelle usate solitamente. Può accadere che anche qualche pagina si strappi anche da Cioè. Si macchi di rossetto o di mascara, si sgualcisca un po’. Dovrebbe questo sport al maschile quando al femminile apprendere dal cugino maggiore il calcio, nel quale i dirigenti non è che prendono i social e si mettono a commentare sotto ai post delle fanzine.
Nota a margine
Cioè è una rivista quindicinale (in precedenza settimanale) pubblicata in Italia dal 7 ottobre 1980; è rivolta a un pubblico adolescenziale e preadolescenziale principalmente di sesso femminile, e tratta temi legati alla moda, alla musica di tendenza, allo spettacolo, alla cronaca rosa, all’amore e alla sessualità; negli anni ottanta raggiunse livelli di vendita notevoli arrivando a 300 000 copie.]
Non abbiate timore, in settimana tornerà il sereno. Ci saranno squadre che sicuramente si vorranno riscattare, che hanno lavorato bene, che finalmente avranno la rosa a disposizione e poi al prossimo turno sarà ancora il campo a raccontare la stessa storia che da un qualche anno si dipana nel corso del campionato di Serie A femminile.
Che fine ha fatto la Ricardinho-mania in quel di Padova? Non avrebbe dovuto esordire il magico portoghese proprio nel terra dello spritz? Niente bollicine, niente magica apparizione. Restiamo attesa che alla Serie A italiana venga servito questo Vinho do Porto ma anche d’un Vinho Verde andrebbe bene.