MONSTER HUNTER NOW È A CASA A TOKYO, MA NON SI FERMA QUI
Tokyo per vivere il primo Carnival di Monster Hunter Now. Ecco di cosa si tratta e come fonde il mondo virtuale con quello reale.
Come molte altre religioni antiche, lo shintoismo, il credo nativo del Giappone, è in declino. Tuttavia, al santuario Meiji Jingu di Tokyo, questo non sembra evidente. Ogni giorno, migliaia di persone attraversano i portali Torii, passano accanto ai barili di sakè che fermentano sotto il sole e si purificano alle stazioni d’acqua prima di entrare nel santuario principale. Evitano attentamente di calpestare la trave centrale sulla soglia mentre si recano a pregare.
Credenti, non credenti e turisti rispettano questo spazio tranquillo, mantenendo un tono di voce basso nonostante si trovino nel cuore di una metropoli vivace. Anche se la società giapponese diventa sempre più laica, lo shintoismo. Con le sue credenze animistiche, divinità, spiriti e creature mitiche rimane una parte fondamentale della cultura giapponese.
Le 47 prefetture del Giappone, così come la maggior parte delle aziende, hanno tutte una mascotte, uno yuru-kyara. Camminando per Tokyo, è facile imbattersi in Pipo-kun, la mascotte del dipartimento di polizia della città, una creatura simile a un topo, vestita solo con una cintura di sicurezza. In un contesto dove il branding è centrale e il capitalismo si confonde con lo spiritualismo, la cultura kawaii giapponese trova il suo apice.
LA NOSTRA ESPERIENZA A TOKYO
Anche le stazioni della metropolitana di Tokyo hanno una loro identità sonora, con jingle caratteristici che suonano ad ogni arrivo di un treno, creando una sorta di pubblicità musicale che si imprime nella mente. È facile capire perché i Pokémon siano un fenomeno in Giappone: un mix perfetto tra iper-capitalismo e tradizioni nate dallo shintoismo. Ovunque ci si trovi, è comune vedere persone che giocano a Pokémon Go di Niantic o che usano una Nintendo Switch.
Il nostro viaggio a Tokyo era però dedicato a un altro gioco di Niantic: il Monster Hunter Now Carnival 2024, un evento a pagamento che ha riunito fan da tutto il mondo per cacciare e collezionare parti di Nergigante, una delle creature più amate della serie.
MONDI CHE SI INCONTRANO IN MONSTER HUNTER NOW
Monster Hunter Now è un gioco AR simile a Pokémon Go, in cui si esplora il mondo reale combattendo mostri tramite il telefono, che diventa una sorta di portale verso un’altra dimensione. In una cultura come quella giapponese, dove il confine tra il nostro mondo e quello spirituale è sottile, non sorprende che tanti cacciatori abbiano partecipato per cercare di catturare un Nergigante e creare nuovi equipaggiamenti con i suoi materiali.
Secondo Kei Kawai, Chief Product Officer di Niantic, il folklore locale, con le sue storie di mostri e spiriti, offre una base fertile per immaginare un mondo popolato da creature diverse, spesso non malvagie ma semplicemente parte dell’ecosistema. Anche Genki Sunano di Capcom conferma che l’animismo giapponese ha influenzato la creazione di creature nei videogiochi.
Tokyo stessa è un esempio di convergenza tra mondi. Si può passare attraverso l’affollatissimo Shibuya Crossing e ritrovarsi, dopo pochi minuti, in una strada tranquilla dove sembra di essere in un altro universo.
DAL VIRTUALE AL REALE, E VICEVERSA
Durante il Carnival di Monster Hunter, persone di tutte le età si sono riunite, formando gruppi per cacciare mostri e stringere amicizie lungo il percorso. È affascinante vedere come le relazioni che normalmente si sviluppano online possano prendere forma anche nella realtà.
Un cugino di Kawai ha incontrato il suo partner giocando a Monster Hunter su PSP e successivamente si è sposato grazie a un legame creato attraverso il gioco. Questa capacità di connettere persone è stata l’ispirazione per lo sviluppo di Monster Hunter Now. Il Carnival è solo l’inizio di una missione che vuole creare connessioni reali attraverso il gioco. La prossima fase di questa avventura è disponibile a tutti scaricando Monster Hunter Now gratuitamente sul proprio smartphone.