La polemica tra Norris e Verstappen: Penalità giusta o esagerata al GP degli Stati Uniti?

C’era un solo argomento di discussione al termine del Gran Premio degli Stati Uniti, e non era il notevole 1-2 della Ferrari.

Due episodi cruciali tra i contendenti al titolo di F1, Max Verstappen e Lando Norris, hanno segnato la gara di domenica ad Austin. Norris è stato penalizzato per un sorpasso nelle fasi finali su Verstappen per il terzo posto, eseguito mentre entrambi i piloti erano fuori pista.

McLaren ha ragione a ritenere l’intervento dei commissari superfluo? O la penalità era inevitabile e la squadra avrebbe dovuto prevederlo? E cosa dire della manovra aggressiva di Verstappen alla partenza?

Le regole sono un caos

Non capisco in che direzione stia andando la F1 con queste normative. Verstappen è stato impeccabile in quella battaglia, ma non sono convinto che il sorpasso di Norris meritasse una penalità, considerando che Verstappen non ha lasciato spazio.

Le regole del racing sono diventate confuse, e risulta sempre più difficile spiegare o comprendere certe decisioni. Forse Norris dovrà imparare a non uscire più di pista, e semplicemente a scontrarsi con l’altra auto, visto che evitare un contatto non sembra servire a nulla.

Non sto nemmeno criticando Verstappen. Perché cambiare il proprio stile di guida quando un approccio intransigente funziona nella maggior parte dei casi?

Le squadre dovrebbero assumersi più responsabilità

Per me, le regole sono chiare: resta all’interno delle linee bianche e sei a posto; se vai fuori, rischi una penalità. A Austin, i commissari hanno fatto bene a essere rigorosi.

Riguardo a Norris e Verstappen, entrambi i piloti sono finiti fuori pista, quindi il vantaggio si sarebbe dovuto annullare e Norris avrebbe dovuto far passare Verstappen. Le penalità, in questo caso, potrebbero essere state basate su quante volte ciascun pilota ha violato i limiti di pista.

Nel primo giro è accettabile un po’ di flessibilità, ma subito dopo i limiti di pista dovrebbero essere rispettati, a meno che un pilota non provochi un incidente intenzionalmente. Le squadre devono farsi carico di gestire queste situazioni, così i commissari non dovrebbero intervenire così spesso.

Norris non aveva diritto allo spazio

Il problema con il sorpasso tardivo di Norris su Verstappen è che non era abbastanza affiancato alla Red Bull quando hanno raggiunto la curva. Le regole stabiliscono che, per sorpassare all’esterno, devi essere almeno allineato con l’asse anteriore dell’altra vettura per pretendere spazio.

Verstappen probabilmente ha frenato più tardi per assicurarsi che Norris non fosse abbastanza avanti, costringendolo a cedere la curva. Norris non ha mollato e ha sorpassato fuori pista, rendendo la penalità inevitabile.

Il regolamento è un groviglio

È un peccato che, dopo una grande battaglia tra due contendenti al titolo, il punto centrale sia una penalità. Norris probabilmente non era abbastanza avanti da giustificare il mantenimento della posizione dopo essere uscito di pista.

Ma con le attuali regole della F1, un pilota in difesa, come Verstappen, può andare lungo in curva, addirittura finendo fuori pista, e il pilota che tenta il sorpasso deve comunque cedere. D’altro canto, ci sono stati casi in cui il pilota che sorpassa è stato penalizzato per aver spinto fuori l’avversario.

Questa iper-regolamentazione ha aggrovigliato il regolamento in una serie di contraddizioni.

McLaren doveva intervenire

McLaren si pentirà di non aver detto a Norris di restituire la posizione. Visti gli altri episodi alla curva 12 che hanno portato a penalità, sembrava chiaro che sarebbe andata così. McLaren avrebbe potuto evitarlo.

Si potrebbe argomentare che abbiano tentato la sorte nel caso in cui Norris non fosse stato penalizzato, ma aveva comunque il passo per tentare un nuovo sorpasso più avanti. Ancora una volta, McLaren ha mancato l’occasione, e l’astuzia di Verstappen ha prevalso su Norris.

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